NAPOLI, 21 APR – Sarebbero tornati a casa a breve alcuni membri dell’equipaggio della Rosalia D’Amato, la nave sequestrata dai pirati al largo delle coste dell’Oman, nella penisola arabica. E’ quanto fa sapere Carlo Miccio, il comandante d’armamento di ”Perseveranza Navigazione” e responsabile del Company security Office, sottolineando che in media ogni 4 mesi i membri dell’equipaggio vengono avvicendati. A bordo ci sono 22 persone, di cui sei italiani: quattro campani e due siciliani.
Dei quattro campani a bordo sono, due sono dell’Isola di Procida, uno di Vico Equense, Giuseppe Maresca, e l’altro di Meta di Sorrento, Pasquale Massa (64 anni) ma residente in Belgio. Gli altri due italiani, entrambi siciliani, sono originari di Messina il comandante Lanza e di Mazara del Vallo il direttore di macchina. L’ultimo contatto, come ha ribadito Miccio, è avvenuto tra le 9.30 e le 9.45 e, fa sapere il comandante, ”ho sentito in sottofondo, un vocìo francese”.
”E’ la prima volta che ci capita una situazione del genere – afferma Miccio – ma siamo abbastanza preparati per gestire queste emergenze”. La nave, che sarebbe dovuta attraccare in Iran il prossimo 26 aprile, svolge normalmente attività di trasporto di carico alla rinfusa, in questo caso, specificano dalla compagnia di navigazione, granaglie. La compagnia è in contatto telefonico le famiglie dell’equipaggio. ”Speriamo che la situazione – conclude Miccio – si risolva nel più breve tempo possibile”.
La Farnesina ha fatto sapere che l’Unità di Crisi ”segue l’evoluzione della vicenda in stretto raccordo con il Ministero della Difesa ed ha immediatamente preso contatto con la società armatrice che al momento mantiene i contatti con i familiari dell’equipaggio”. Il Ministero degli Esteri ”come in analoghi episodi di sequestro di navi fa appello agli organi di stampa perché mantengano il necessario riserbo per favorire la liberazione degli ostaggi”. Al momento dell’attacco – si ricorda nella nota della Farmesina – ”l’imbarcazione italiana navigava a circa 320 miglia dalle coste dell’Oman”.
La ”Rosalia d’Amato” della ”Perseveranza Navigazione’, sequestrata nella notte dai pirati, viene costantemente monitorata e seguita a debita distanza dalla nave militare turca ”Giresun” facente parte della coalizione internazionale impegnata nella missione ”Atlanta” contro la pirateria. L’allarme è scattato alle 4,15 attraverso un impulso inviato con il sistema ”SAS” installato a bordo della nave. Il comando di bordo della ”Rosalia D’Amato” ha confermato che si è trattato di un attacco da parte dei pirati, circa una ventina, suddivisi in due barchini veloci. La ”bulk carrier” ”Rosalia D’Amato” della Perseveranza Navigazione, con sede a Napoli, in piazza Municipio, è stata costruita nel 2001 nei cantieri cinesi di Hudonag. Ha una stazza di 74.500 tonnellate e una velocità massima di 14 nodi.
”Il sequestro della nave italiana Rosalia D’Amato avvenuto questa notte nel mare arabico, è purtroppo l’ultimo di una lunga serie di episodi nei quali vengono coinvolte le nostre navi mercantili. Il fatto di oggi dimostra l’estrema vulnerabilità delle nostre navi che, diversamente da quelle di altri paesi come in Gran Bretagna, Spagna, Francia, Stati Uniti, Sud Africa etc, non possono avere nessuna efficace difesa a bordo”. Lo dice il deputato del Pdl Gregorio Fontana, che chiede di approvare in sede legislativa (cioè direttamente in commissione, senza passare per l’aula) la proposta di legge sulla vigilanza privata per la protezione delle navi mercantili italiane in altomare contro gli atti di pirateria, che prevedono la possibilità degli armatori di imbarcare personale armato incaricato della sicurezza delle navi.
”Si tratta di una misura opportuna, senza oneri per lo Stato, già sperimentata adottata con successo da altre nazioni che rappresenterebbe un efficace e possibile deterrente e agli attacchi che mettono in pericolo non solo le navi e il loro carico, ma anche la vita del personale imbarcato”.
[gmap]