Marea nera. Bp: “La siringa aspira-petrolio funziona”. Pennacchi di greggio sui fondali

Pubblicato il 17 Maggio 2010 - 08:51 OLTRE 6 MESI FA

La siringa aspira petrolio sta funzionando: arrivano i primi successi degli ingegneri di Bp, dopo più di tre settimane di sforzi anti-marea nera. La falla potrebbe essere circoscritta e il pozzo così chiuso nei prossimi dieci giorni. Nonostante i rimedi e i risultati positivi la maggior parte del greggio si sta depositando sui fondali, come scrive il New York Times «nelle acque profonde ci sono diversi pennacchi di greggio», tra cui uno colossale di oltre 15 chilometri di lunghezza, 5 di larghezza, di uno spessore che in alcuni punti supera i 100 metri. Ciò significa che i primi risultati sono da considerarsi parziali, perché l’entità dell’eco-disastro del Golfo del Messico verrà valutata successivamente.

Gli esperti National Institute for Undersea Science and Technology frenano gli entusiasmi e avvertono che sono state ritrovate piume di greggio anche a 20 miglia di distanza dalla Deepwater Horizon, la piattaforma andata in fiamme il 20 aprile scorso con 11 operai morti a bordo. «C’è una allarmante quantità di petrolio sul fondo a paragone di quello che vediamo in superficie», ha spiegato Samantha Joye, dell’università della Georgia.

Su twitter gli operatori sono fiduciosi: «Stiamo raccogliendo le maggior quantità possibili di petrolio e di gas». Il vice presidente di British Petroleum, Kent Wells, è più cauto sui tempi: «Per il momento sta funzionando molto bene. La siringa sta pompando parte del flusso che fuoriesce dal pozzo e il dispositivo sta funzionando come previsto», ha spiegato a Houston, dove Bp America ha il suo quartier generale.

Il nuovo dispositivo è stato inserito nel braccio flessibile del pozzo e poi telecomandato a distanza, ma aspirare tutto il greggio è una sfida e bisognerà aspettare per valutare i risultati. «Continueremo ad aumentare le quantità di petrolio estratto e ci vorrà un certo tempo», ha precisato Wells.

Nei progetti della multinazionale del greggio c’è l’intenzione di bloccare la valvola principale del pozzo, il cosiddetto Blowout Preventer (Bop), introducendo dei fanghi pesanti attraverso le cosiddette ‘choke and kill lines’ del pozzo.

Poi, ha spiegato Wells, il Bop verrebbe poi sigillato in maniera definitiva con del cemento, grazie ad una pressione dall’alto superiore a quello del petrolio che fuoriesce. Il dirigente Bp ha aggiunto che è stato trovato e riportato in superficie un dispositivo di controllo della valvola difettoso.