WASHINGTON – Tutti e quattro in fila, uno dopo l’altro fanno pipì sui corpi senza vita dei Taliban uccisi. I marines americani non hanno fatto una bella figura dopo il video diffuso su internet che mostra lo sfregio dei cadaveri in Afghanistan.
Un oltraggio, l’ultimo oltraggio: questo rappresenta secondo Vittorio Zucconi su Repubblica, il gesto triste dei soldati Usa. Il giornalista riflette sugli orrori della guerra, anche con la gente in vita e non solo con i morti.
“Nello sconfinato catalogo degli orrori che ogni guerra produce senza distinzione di epoca, razza, religione, motivi, uniforme, e al quale gli strateghi da editoriale e da tavolino mai pensano al momento di far partire gli altri per il fronte, questa sequenza variamente definita come «abominevole», «ripugnante», «assolutamente intollerabile» dal ministro della Difesa Leon Panetta è invece un sottoprodotto inevitabile di quella oscenità legalizzata che consiste nello scegliere fra uccidere o essere uccisi”, scrive.
Zucconi prosegue ragionando su ciò che sta dietro quel atto demenziale di fare pipì su un cadavere: “Ciò che rende specialmente demenziale il gesto oscenamente goliardico dei ragazzi americani con l´uniforme dei tiratori scelti marines – l´unità responsabile degli oltraggi sarebbe stata già identificata – è il disastro propagandistico che esso produce. Guerre come quelle combattute in Vietnam, in Iraq, in Afghanistan non hanno obbiettivi di conquista territoriale né di occupazione coloniale. Proprio i Taliban sanno talmente bene chi stia davvero vincendo la guerra in Afghanistan dopo 10 anni da avere, attraverso il loro portavoce Zabihullah Mujahid, minimizzato lo scandalo, per non deragliare negoziati che porteranno a quello che loro vogliono: all´uscita della Nato dal Paese, che tornerà in mano loro. Il territorio da conquistare sono “i cuori e le menti” della gente e questa clip, già vista milioni di volte come le foto dal carcere orribile di Abu Ghraib, è una Caporetto della propaganda, una grande battaglia perduta e irrecuperabili anche se, e quando, i marines saranno radiati e condannati”.