Mariupol allo stremo: la resa dei marine ucraini ripresa in un video russo confermata da Kiev

La resa dei marine è ripresa in un video rilanciato dalla tv russa e anche dall'agenzia Reuters, che però sottolinea di non aver potuto verificarne l'autenticità

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Aprile 2022 - 15:59 OLTRE 6 MESI FA
Mariupol allo stremo: la resa dei marine ucraini ripresa in un video russo confermata da Kiev

Mariupol allo stremo: la resa dei marine ucraini ripresa in un video russo confermata da Kiev (Foto Ansa)

La resa dei marine ucraini a Mariupol è vera: dopo l’annuncio di ieri da parte della Difesa russa e la smentita del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, oggi il consigliere capo dell’Ufficio dello stesso presidente ucraino ha confermato che marine della 36esima brigata sono stati fatti prigionieri dall’esercito russo, “ma non si tratta di mille soldati ucraini, molto meno. Mille è una bugia”, ha detto riferendosi all’annuncio di Mosca di ieri secondo cui ad arrendersi sarebbero stati 1.026 militari ucraini, tra cui 162 ufficiali e 47 soldatesse. 

La resa dei marine è ripresa in un video rilanciato dalla tv russa e anche dall’agenzia Reuters, che però sottolinea di non aver potuto verificarne l’autenticità.

Mariupol, la resa dei marine ucraini in un video della tv russa

Secondo quanto annunciato ieri dal portavoce della Difesa russa, il maggiore Igor Konashenkov, a cedere le armi sono state le truppe “della 36/ma brigata di marine nei pressi dell’acciaieria Ilyich”, da giorni al centro di un rimpallo via social di appelli disperati e smentite di una resa.

Kiev aveva subito smentito che avessero ceduto. L’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky aveva rivendicato che alcune unità della stessa brigata sarebbero riuscite “con un’azione molto rischiosa” a serrare le fila con il reggimento Azov, raggiungendo i più accreditati difensori della città nel loro fortino.

Poi la mezza ammissione del consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino, Oleksiy Arestovych. 

Mariupol, resa dei marine ucraini. Riprese le evacuazioni dei civili 

A Mariupol la situazione umanitaria è intanto allo stremo. “I russi hanno distrutto gli ospedali e tutta la città. Questo è un genocidio lanciato da un criminale di guerra, Putin, contro la nostra nazione. Finché resisteremo, resisterà anche l’Ucraina”, è il grido di dolore e orgoglio del sindaco, Vadym Boychenko, che conferma il bilancio di “almeno ventimila” vittime civili e lo sforzo dei russi “di nascondere le prove delle atrocità commesse, utilizzando anche i forni crematori mobili”.

Dalla città assediata, oltre metà della popolazione rimasta cerca ancora di fuggire. Almeno centomila persone intrappolate, secondo le autorità locali, con scarse prospettive di evacuazione, visto che i corridoi umanitari continuano a restare di fatto bloccati, se non per poche iniziative con mezzi privati.

Kiev ha annunciato la ripresa delle evacuazioni di civili attraverso nove corridoi umanitari anche da Mariupol, dopo un giorno di sospensione a causa delle violazioni del cessate il fuoco denunciate da Kiev. “Oggi sono previsti nove corridoi umanitari”, ha detto il vice primo ministro ucraino Iryna Verechtchuk su Telegram. 

Ucraina, Onu: “Nessuna possibilità di cessate il fuoco globale”

Mentre il segretario generale dell‘Onu, Antonio Guterres, ha spiegato come “al momento non ci sia nessuna possibilità di un cessate il fuoco globale”, né di una tregua localizzata per far allontanare i civili e portare aiuti in sicurezza.

Una speranza potrebbe arrivare dalla Turchia, principale mediatore tra Russia e Ucraina, che ha fatto sapere di essere pronta a mettere “a disposizione navi per l’evacuazione di persone da Mariupol e resta in attesa di una risposta positiva”.

Ucraina, offensiva russa sul Donbass

L’offensiva russa continua nel frattempo a puntare sul Donbass, dove continua a bombardare e sta raggruppando le forze per tentare la spallata definitiva e prendere il controllo dell’intero territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk.

E’ soprattutto da queste zone che parte della popolazione è già stata “deportata” in Russia, secondo Kiev: oltre mezzo milione di persone, ha denunciato Zelensky, condotte con la forza in regioni remote del Paese, confiscandone documenti e oggetti personali, come i telefoni cellulari, e separando i bambini dai loro genitori per consentire alle famiglie russe di adottarli illegalmente.

Ucraina, Mosca minaccia Kiev

Se l’obiettivo strategico si concentra a est, Mosca torna a minacciare anche Kiev, da cui le sue truppe si sono ritirate lasciandosi alle spalle i massacri di Bucha e delle altre città satellite.

La Difesa di Putin si è detta pronta a colpire i centri di comando nemici, anche nella regione della capitale, se l’esercito ucraino continuerà nei suoi tentativi di attaccare strutture in Russia.