Marò, Delhi smentisce Roma: “Nessuna garanzia sulla pena di morte”

Pubblicato il 23 Marzo 2013 - 10:35| Aggiornato il 3 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

DELHI – Ora che Salvatore Girone e Massilimiliano Latorre sono di nuovo in India Delhi gela l’Italia: “Nessuna garanzia sulla pena di morte“. A smentire le presunte garanzie ottenute dal governo di Mario Monti sulla sorte dei due marò è stato il ministro della Giustizia, Ashwani Kumar, lo stesso che ha sbloccato il tribunale speciale che giudicherà Latorre e Girone con una procedura accelerata. Ma il sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura, insiste: “C’è una garanzia scritta”.

In un’intervista all’emittente Tv Ibn, al cronista che gli domandava come mai il ministro degli Esteri Salman Kurshid avesse rassicurato l’Italia sul fatto che i due marò non rischiano la pena capitale, Kumar ha risposto: “Come può il potere esecutivo dare garanzie sulla sentenza di un tribunale? Khurshid è anche un avvocato e sul perché abbia detto quelle cose, sta a lui rispondere”.

De Mistura sostiene il contrario: secondo lui i due marò non rischiano la pena di morte in India perché il governo di New Delhi ha fornito all’Italia una ”assicurazione scritta ufficiale del ministero degli Esteri a nome del governo indiano”.

Interviene anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli: la vicenda dei marò ”sta sempre più assumendo i toni di una farsa. Si concluda “quanto prima” e i due militari italiani ”siano al più presto riconsegnati alla giurisdizione italiana”.