NEW DELHI – Massimiliano Latorre deve tornare in India. Il governatore del Kerala, Oommen Chandy, lo ha ribadito e ha chiesto al primo ministro indiano Narendra Modi di far rispettare la scadenza della licenza del marò, fissata al 15 gennaio.
Una dichiarazione che arriva il giorno seguente l’annuncio, da parte del presidente della Commissione Difesa del Senato, che Latorre rimarrà in Italia allo scadere della licenza e che anche Salvatore Girone potrebbe tornare presto.
Nicola Latorre, presidente della Commissione Difesa del Senato, il 12 gennaio ha dichiarato che il marò non rientrerà in India dopo la scadenza del permesso per motivi di salute che l’ha riportato in Italia:
“Massimiliano Latorre non tornerà in India e, anzi, si stanno approfondendo le possibilità per chiedere che anche Salvatore Girone rientri in Italia”.
Alla dichiarazione italiana non è mancata la replica del governatore del Kerala, Chandy, che ha già annunciato di voler interpellare sul caso il primo ministro indiano;:
“Chiederemo oggi al primo ministro Narendra Modi di far tornare in India il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre nei tempi previsti dalla sua licenza e deve intervenire in modo deciso. I marò italiani hanno commesso un crimine in territorio indiano e quindi devono rispondere alle leggi indiane. Oggi stesso il Kerala chiederà al premier Modi di riportare il militare italiano in India”.
L’incidente che ha coinvolto la petroliera italiana Enrica Lexie su cui viaggiava un team di sei fucilieri di Marina, e che riguarda la morte di due pescatori indiani è avvenuto a 20,5 miglia nautiche al largo delle coste del Kerala. In un primo tempo le autorità keralesi hanno processato per questo i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ma successivamente la Corte Suprema ha stabilito che il Kerala non aveva i poteri per farlo ed ha trasferito il procedimento a New Delhi.