ROMA – L‘India ha detto sì al dialogo tra i governi, ma ha ribadito all’Italia che la loro giustizia “è libera” e che sul caso dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non sarà la politica a decidere, ma i giudici.
Il portavoce del governo indiano, Syed Akbaruddin, la mattina del 26 dicembre ha detto all’Ansa che la vicenda dei marò
“non è solo una discussione fra due esecutivi, ma è un tema all’esame della magistratura indiana che deve esprimersi prima che si possa andare avanti”.
E ha ribadito che
“La giustizia indiana è libera, trasparente e imparziale”.
Akbaruddin ha ammesso che
“è difficile spiegare a che punto siamo (nei contatti fra i governi, ndr) per il semplice fatto che la questione è all’esame della giustizia. Mentre il governo indiano può avere un punto di vista e considerare varie opzioni, fondamentalmente questa questione è in mano alla giustizia e dovrà andare attraverso un percorso legale e arrivare ad una decisione della magistratura affinché si possa andare avanti”.
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