Marocco, il berbero sarà lingua ufficiale

RABAT – E' uno degli alfabeti più antichi del mondo, quasi 5 mila anni sulle spalle, e da domani diventerà la seconda lingua ufficiale del Marocco, accanto all'arabo: è il berbero, idioma parlato nel Nordafrica dal tremila avanti Cristo, espressione di una popolazione che ha prodotto imperatori romani, filosofi, santi, ma che poi sembrava finita ai margini della storia.

Invece, Mohammed VI, nella sua riforma istituzionale, ha voluto riportare l'Amazighe (così si chiama realmente) ad un posto d'onore. Domani un referendum popolare (in cui il ''sì'' è dato per scontato) darà a questa passo storico l'imprimatur definitivo.

La decisione del sovrano – spiega ad ANSAmed Mohamed Moukhlis, ricercatore dell'Istituto Reale per la cultura Amazighe – è il frutto di decenni di battaglie, di enormi sforzi culturali e anche di una notevole pressione internazionale.

''Di sangue berbero è il 90% della popolazione marocchina: eppure la cultura berbera, simbolo della resistenza al colonialismo straniero, è stata prima sconfitta dalle potenze europee e poi marginalizzata dall'elite araba del Paese''.

I berberi sono oggi in stragrande maggioranza islamici, ma la loro identità è molto più antica e variegata. Nella loro storia ultramillenaria, i berberi hanno assimilato l'ebraismo e il cristianesimo prima dell'Islam, e il loro senso religioso è molto differente dall'integralismo di alcuni paesi musulmani. Nella cultura berbera, lo Stato non può che essere laico, e deve esistere – osserva il prof. Moukhlis – una netta separazione tra la sfera religiosa (e privata) e quella pubblica, costituita dall'''assemblea'', in berbero l'''agrauw''.

Da sempre, nelle popolazioni berbere, uomini e donne hanno pari diritti e non vi possono essere punizioni previste dalla Sharia, come ad esempio la pena di morte. ''A differenza del resto del mondo arabo – ricorda ancora il ricercatore marocchino – i berberi non sono anti-israeliani''.

Rimasto per decenni un linguaggio usato solo oralmente dai Tuareg, il berbero è stato recuperato negli ultimi 25 anni in Marocco: il suo alfabeto è stato codificato, sulla base di iscrizioni rupestri e tombe risalenti a 5 mila anni fa, ed è ora insegnato nelle scuole elementari. La decisione del re lo rilancia come lingua identitaria ed è un segnale non solo per il Marocco, ma per tutto il Nord Africa.

''Anche i Tunisia vi sono berberi – spiega Moukhalis – che chiedono che la loro lingua e la loro cultura vengano riconosciute nella prossima costituzione''. ''In Libia – aggiunge – rappresentanti berberi fanno parte del Comitato di Transizione Nazionale e della struttura che sta redigendo la carta costituzionale del dopo-Gheddafi. Anche lì abbiamo buone speranze per un riconoscimento''.

In Algeria i berberi rappresentano il 40% della popolazione ed anche in Egitto vi è una comunità di 25 mila amazighe.

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