Marocco, Marina militare spara su barcone di migranti: almeno 4 feriti, uno è grave

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Marina Marocco spara su barcone di migranti: almeno 4 feriti, uno è grave

RABAT – Una nave della Marina militare marocchina ha aperto il fuoco su un barcone di migranti a largo di M’diq, sulla costa mediterranea del Marocco. Quattro migranti sono rimasti feriti, uno di questi gravemente, secondo le notizie diffuse dalla prefettura di M’diq.

Media on line e video amatoriali diffusi in rete riferiscono invece di una donna morta e tre feriti. La piccola imbarcazione intercettata, ‘Go Fast’, aveva a bordo 12 migranti ed era guidata da un cittadino spagnolo. Non si sarebbe fermata all’alt intimato dai militari.

Migranti: in Marocco barche gratis per raggiungere la Spagna

Imbarcazioni di fortuna messe a disposizione di quanti vogliono lasciare il Marocco per la Spagna. La notizia diffusa via social crea disordini sulle coste settentrionali del Paese e costringe la polizia a raid continui sulle spiagge nel tentativo di arginare il flusso dei migranti. Tutto filmato e postato sui social a prova di scettici.

Nella notte tra il 22 e il 23 settembre in centinaia hanno preso d’assalto le coste di Martil e Al Hoceima, per citare solo i centri da cui provengono il maggior numero di video. L’opinione pubblica è divisa; l’umore oscilla tra lo stupore per tanta generosità da parte di sconosciuti che mettono a disposizione gratuitamente le imbarcazioni e il sospetto che sia tutta una manovra per giustificare l’impiego massiccio di forze dell’ordine a guardia di tutta la costa marocchina, in particolare nella zona mediterranea, da sempre la più calda, tentata fin dal secolo scorso, da slanci indipendentisti.

Un fiume umano ha comunque riempito le spiagge, soprattutto di notte, ma anche in pieno giorno e al grido di “Vogliamo essere liberi di lasciare il Marocco”, ha preso d’assalto le imbarcazioni. Ci sono migranti subsahariani soprattutto, ma quelli che urlano e filmano sono marocchini. Secondo Al Yaoum 24, quotidiano arabofono, è stato schierato lungo la costa un importante dispositivo di sicurezza per scoraggiare l’emigrazione clandestina. Secondo alcune ong c’è il sospetto che i trafficanti di droga della regione settentrionale approfittino della disperazione dei migranti e che siano loro a mettere a disposizione le imbarcazioni. C’è chi parla anche di “provocazioni” contro lo stato marocchino. 

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