Massaggiatrice denuncia: “Al Gore mi ha fatto delle avances”

La denuncia è già stata archiviata dalla polizia di Portland per mancanza di prove, ma descrive una realtà molto comune tra le massaggiatrici.

Secondo una di loro, Al Gore, durante una seduta in un lussuoso hotel della città, avrebbe cercato «un indesiderato contatto sessuale», prima chiedendole di massaggiargli l’interno coscia, poi prendendole la mano e indirizzandola verso quella zona. Non si tratta di una avvenente e intrigante minorenne, ma di una signora di 54 anni, che però ha scelto di non sporgere denuncia penale, riservandosi una causa civile che però non è stata finora avviata.

Le indagini della polizia non hanno portato alla luce elementi di rilievo per stabilire la fondatezza delle accuse, ma le prime a non essersi stupite dell’aneddoto (potenzialmente esplosivo, visti i precedenti del suo ex-numero 1 alla Casa Bianca, Bill Clinton) sono state proprio alcune massaggiatrici, intervistate dal giornale on line “The Daily Beast”.

Le avance indesiderate sarebbero ormai, per le terapiste, una sorta di pane quotidiano. «Non avete idea di quante persone ogni giorno scambino un massaggio professionale per una provocante “toccatina”» si confida una di loro. L’ambigua richiesta di spostare le mani un po’ più verso l’interno coscia, sarebbe uno dei “classici” approcci di questa particolare categoria di clienti.

«Sono pronti a tutto. Tra le scuse più gettonate c’è la storia della recente operazione all’ernia inguinale» racconta Eileen, un’ex terapista di Los Angeles. Ma c’è chi prende il giro ancor più alla lontana, chiedendo distrattamente «Sei sposata?» e lasciando immaginare, poi, dove il discorso vada a parare.

Quasi incredibile l’episodio narrato da Leah Miller, una terapista di Los Angeles. «Stavo massaggiando un uomo, mentre sua moglie era nella stessa stanza e veniva massaggiata da una mia collega. A un certo punto ha cominciato a gemere, ansare e muovere il bacino guardandomi e ho capito che stava avendo un orgasmo mentre io operavo sul suo uomo, immaginando chissà cosa. E’ stato così disgustoso che ho deciso di lasciare il mio lavoro».

Nel caso di Gore (che ha rifiutato di commentare) secondo la denuncia della massaggiatrice, le avance verbali si sarebbero tradotte in un’aggressione fisica. L’ex vicepresidente americano, stando a quanto la donna ha raccontato alla polizia, «mi ha spinta con la schiena sul lettino e mi si è buttato sopra, cercando di tenermi ferma». La vicenda risalirebbe al 2006 ed è stata riesumata dal tabloid scandalistico National Enquirer. La polizia di Portland ha diffuso un comunicato ufficiale per confermare che non erano state fornite prove per l’apertura di un procedimento ed è intervenuto anche il procuratore distrettuale Michael Schrunk, che ha reso noti i dettagli della storia. La massaggiatrice era una donna di 54 anni, all’epoca dei fatti. Dopo essersi rivolta alla polizia, tramite un avvocato, non volle essere interrogata a verbale e disse di preferire che l’inchiesta non andasse avanti, Il legale disse alla polizia che avrebbero avviato una causa civile, che però fino ad oggi non si è materializzata.

Alla radice del problema, secondo le professioniste, l’erronea concezione che molti uomini, ancora oggi, hanno di quel lavoro: assimilato, in parole povere, a quello della prostituta. A contribuire a questo generale fraintendimento, sarebbero tutta una serie di annunci erotici “in codice” e di case d’appuntamento mascherate da centri massaggi, che offrono prestazioni complete nascondendosi dietro il paravento della “manipolazione terapeutica”.

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