Marò in India, tre mesi di carcere preventivo a Trivandrum

KOLLAM (INDIA) – L’incubo per i due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone si è realizzato: i due fucilieri sono stati portati nel carcere indiano di Trivandrum, capitale del Kerala, dove dovranno restare per tre mesi agli arresti preventivi. La decisione è stata presa dal giudice della corte di Kollam nell’udienza di questa mattina, 5 marzo.

Il giudice ha deciso il trasferimento dei marò in custodia giudiziaria nel carcere di Trivandrum con effetto immediato, e ha disposto che i due marò ricevano in carcere un trattamento differenziato, dato il loro status particolare. E ha lasciato alla polizia e alla direzione generale delle prigioni la libertà di disporre in seguito una diversa forma di custodia.

Latorre e Girone sono accusati dell’omicidio di due pescatori indiani scambiati per pirati nelle acque del Kerala, nell’India meridionale.

A nulla sono serviti gli sforzi del ministro degli Esteri Giulio Terzi e del sottosegretario Staffan De Mistura: con questa sentenza l’India sbatte le porte in faccia a Roma. Sabato 3 marzo il ministro Terzi aveva espresso la “forte preoccupazione” del governo italiano per la possibile violazione di “una norma fondamentale e antichissima da rispettare anche nella lotta contro la pirateria: le navi militari, in mare aperto, sono come un pezzo galleggiante del paese che rappresentano e su di essere vige una ”sovranità nazionale” che va tutelata.

Domenica 4 marzo il sottosegretario De Mistura da Kollam era ripartito per New Delhi dove ha in programma incontri col governo indiano. Lo scopo di De Mistura, che ormai è in India da 15 giorni, è di seguire passo dopo passo il caso politico e giudiziario dei marò.

In una nuova petizione presentata dal governo italiano al giudice del tribunale di Kollam, dove si trovano i marò, è stato chiesto, tra l’altro, che ai militari sia servito ”cibo conforme alla loro dieta”, che sarà ”procurato e pagato dalle autorità consolari”, e che i due fucilieri siano detenuti in un posto diverso dal carcere, in conformità al loro status speciale di militari in servizio anti pirateria.

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