Max Mosley, la nuova perizia: l’ex capo della F1 si è ucciso dopo aver scoperto di avere il cancro

A distanza di un anno dalla morte di Max Mosley, una perizia ufficiale ha chiarito le cause del decesso dell’ex capo della Formula 1. L’81enne, secondo quanto riferisce il SUN, dopo aver appreso di avere un cancro allo stadio terminale “si è sparato alla testa con un fucile”. Nel maggio 2021, Mosley era stato trovato morto con “ferite significative coerenti a quelle provocate da un’arma da fuoco”. Alla Coroner’s Court di Westminster è emerso che aveva saputo di essere in fin di vita e che il dolore cronico alla vescica e all’intestino sarebbe diminuito con le cure palliative ma non poteva essere curato.

La morte di Max Mosley

Il 24 maggio 2021, un vicino e la governante del magnate avevano chiamato il  servizio di emergenza dopo aver scoperto un biglietto sulla porta della sua camera da letto, in cui c’era scritto: “Non entrare, chiamare la polizia”.
 Gli agenti hanno scoperto il cadavere di Mosley sdraiato sul letto schizzato di sangue, con un fucile a doppia canna tra le ginocchia. Sul comodino c’era un altro biglietto appena leggibile, data la presenza del sangue: “Non avevo scelta”.

Il medico legale ha dichiarato: “Era evidente che aveva usato il fucile per suicidarsi”. Rasha Al-Quarainy, consulente in cure palliative del Central and North West London NHS Trust, ha affermato che il linfoma a cellule B di Mosley era “inoperabile”.  Ha aggiunto che era “molto loquace” e non aveva menzionato alcun pensiero suicida. Christopher McNamara, un ematologo che curava Mosley dal 2019, ha affermato di aver parlato dell’argomento.

“Mi ha inviato un’e-mail il 22 maggio 2021, con domande sulla gestione della malattia. Aveva accettato di non poter essere curato. Era estremamente sconvolto per la scarsa qualità di vita che lo faceva sentire a disagio. In precedenza aveva espresso a me e ad altre persone del team l’idea di suicidarsi. Non aveva mai parlato di un piano, aveva solo detto che il problema era la moglie che non l’avrebbe accettato”.

Mosley e il sex gate

Il padre Oswald Mosley, era il fondatore della British Union of Fascists, noto per le sue ideologie antisemite. Nel 2008, il News of the World aveva rivelato che Mosley aveva partecipato a un’orgia sadomaso con delle prostitute e aveva pubblicato delle immagini. In un video di cinque ore  si vedeva il magnate circondato da prostitute in equipaggiamento con richiami nazisti che eseguivano delle azioni sadiche. Da quel momento aveva dichiarato guerra alla stampa. Ma un giudice si era pronunciato a favore di Mosley: nell’orgia non c’era alcun elemento nazista, come aveva affermato il giornale, e la storia non era di interesse pubblico.

Decise che sebbene le giovani donne “vittime” indossassero un pigiama a righe non erano necessariamente abiti collegati ai nazisti. Le fotografie e i video dell’orgia vennero cancellati da ogni sito internet mentre il tribunale britannico condannò il quotidiano News of the World al pagamento di 60.000 sterline quale risarcimento per la violazione della privacy. Ciò ha portato Mosley a impegnare milioni di sterline in campagne anti-stampa come parte della sua crociata contro i giornali.

Aveva finanziato Impress, la controversa autorità di regolamentazione della stampa e intrapreso azioni legali contro una serie di giornali, il Daily Mail, The Times, The Sun e almeno un altro quotidiano nazionale britannico, chiedendo di cancellare ogni riferimento al party sadomasochista e non menzionarlo mai più. Nel 1993, Mosley aveva preso il posto di Jean-Marie Balestre al vertice della FIA. È stato rieletto presidente tre volte – nel 1997, 2001 e 2005 – poi lo scandalo ne aveva determinato l’uscita di scena e nel 2009 fu sostituito da Jean Todt. 

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