Maxisequestro di esplosivo T4: “Forse era destinato a Hamas o Hezbollah”

Pubblicato il 22 Settembre 2010 - 18:28 OLTRE 6 MESI FA

Gli hezbollah libanesi o i palestinesi di Hamas: sarebbe una di queste due organizzazioni il destinatario finale delle oltre sei tonnellate di esplosivo T4 scoperto dagli uomini della Polizia e della Guardia di Finanza in un container nel porto di Gioia Tauro grazie ad un’informazione arrivata dall’intelligence.

Fonti qualificate italiane che stanno lavorando all’indagine – assieme ai servizi di altri paesi occidentali e mediorientali con l’obiettivo di ricostruire il percorso del micidiale carico – fanno notare che dalle informazioni raccolte al momento, il container sarebbe dovuto arrivare nei porti siriani di Latakia o Tartus (quest’ultimo molto più vicino alla frontiera con il Libano) e da lì partire per la destinazione finale: il Libano, appunto, o la striscia di Gaza.

Gli investigatori non hanno ancora trovato la ‘prova’ di questa ipotesi ma, anche grazie alle informazioni arrivate dai servizi stranieri, sarebbe questa la pista privilegiata. L’indagine si concentra anche su un altro punto ritenuto fondamentale: capire se quello di Gioia Tauro era l’unico container in giro per il Mediterraneo carico di T4 o se ve siano altri pronti a partire per la destinazione finale o, peggio ancora, già in viaggio.

Come avviene per i grossi quantitativi di droga – fanno notare le fonti – anche nel caso di spedizioni di armi non è solo uno il carico che viene inviato. La possibilità che i container vengano intercettati esiste e dunque i trafficanti preferiscono ”differenziare” le spedizioni: se le forze di polizia intercettano un carico è molto alta la probabilità che il secondo o il terzo arrivino a destinazione senza problemi.

L’eccezionale ritrovamento è stato anche argomento di un incontro tra il ministro degli Esteri Franco Frattini, a New York per l’Assemblea generale dell’Onu, e il segretario di Stao Usa Hillay Clinton. ”E’ un ritrovamento di grandissima importanza” la scoperta di esplosivo, che rimette ”la lotta al terrorismo al centro della collaborazione transatlantica” tra Ue ed Usa.

In una conferenza stampa alla Missione italiana presso l’Onu Frattini, per ovvie ragioni, non è voluto entrare nei dettagli della vicenda, limitandosi a dire che il ritrovamento ”è stato frutto di un intenso lavoro di intelligence non soltanto italiano ma soprattutto italiano”. Tra gli auspici del ministro per rilanciare la guerra al terrorismo c’è ”la necessità di una rapida entrata in vigore” del nuovo sistema internazionale Swift di controllo delle transazioni bancarie.  ”L’esplosivo T4 – ha concluso il ministro – ”è il tipico esplosivo usato dai terroristi, e l’allarme è scattato immediatamente”.