Medio Oriente, stop temporaneo del valico di Rafah, torna la tensione a Gaza

GAZA, 4 GIU – Nuova fiammata di tensione al valico di Rafah, che collega l'Egitto con la Striscia di Gaza (l'enclave palestinese controllata da Hamas), dove l'improvvisa chiusura degli accessi da parte delle guardie di frontiera egiziane ha causato oggi un paio d'ore di proteste fra la gente in attesa. E a riacceso gli animi ad appena una settimana dall'annuncio trionfale della riapertura su base permanente. Lo stop – come riferiscono testimoni locali – e' finito verso le 12,30 locali (le 11,30 in Italia), ma ha lasciato dietro di se' uno strascico di sospetti, delusione e fibrillazioni. A ritrovarsi i cancelli chiusi erano stati in mattinata quasi 200 palestinesi, alcuni dei quali – in preda alla collera – non hanno esitato a scagliarsi contro i reticolati e a attestarsi, fino al via libera, nella 'terra di nessuno'. L'episodio rappresenta d'altronde solo l'ultima doccia fredda a Rafah, dopo che l'entusiasmo seguito alla riapertura di sabato 28 maggio aveva gia' lasciato posto, nei giorni scorsi, alle prime recriminazioni da parte di Hamas e dei viaggiatori palestinesi. Recriminazioni determinate dall'asserito mantenimento, sul lato egiziano, di procedure di controllo non molto meno rigide di quelle imposte durante le aperture intermittenti dell'epoca Mubarak. E dall'introduzione di limitazioni di transito che hanno costretto alla fine Hamas ad accettare un tetto di passaggi quotidiani non superiore a 400. La chiusura odierna, seppure temporanea, e' giunta in ogni caso del tutto inattesa, tenuto conto che dal Cairo era stato promesso se non altro di lasciare il varco accessibile tutti i giorni, salvo venerdi' e festivi. La spiegazione rimbalzata dall'Egitto per la momentanea interruzione del flusso ha fatto riferimento a imprecisati ''lavori di ristrutturazione'' delle postazioni di confine. Alcuni osservatori non escludono tuttavia che l'iniziativa possa aver celato un tentativo egiziano di evitare qualsiasi contatto con le 'marce' di protesta che i palestinesi dei Territori (Gaza compresa) e della diaspora hanno annunciato di voler organizzare in segno di sfida domani verso i confini d'Israele, in occasione dell'anniversario della cosiddetta Naksa: la commemorazione della sconfitta araba nella guerra dei Sei Giorni del 1967, sfociata nell'occupazione israeliana di Gerusalemme est e di altri territori tuttora rivendicati.

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