Meng Hongwei, ex capo Interpol, è stato incriminato per corruzione

ROMA – Meng Hongwei, 64enne ex numero uno dell’Interpol, sarà processato per aver ricevuto tangenti, avrebbe abusato del suo potere e rifiutato di seguire la disciplina del partito comunista, secondo quanto annunciato dalle autorità cinesi. Nel 2018, l’Interpol, Organizzazione internazionale della polizia criminale con sede in Francia, dichiarò che Meng si era dimesso dal ruolo di presidente senza dare nessuna spiegazione, nemmeno ai familiari, e s’imbarcò su un aereo da Lione verso Pechino. La moglie aveva denunciato la sua scomparsa ma dopo due settimane circa il governo cinese aveva confermato il suo arresto, sostenendo di avere avviato un’indagine sull’ex presidente dell’Interpol, ma fino a pochi giorni fa senza formalizzare alcuna accusa.

La moglie, Grace Meng, domenica scorsa parlando alla tv francese, ha detto di aver scritto a Emmanuel Macron per chiedere un aiuto, alla vigilia della visita del presidente Xi Jinping, ora rientrato a Pechino. Stando alla breve dichiarazione della Commissione Centrale per l’Ispezione Disciplinare del partito, l’ente anticorruzione del Paese, Meng Hongwei si sarebbe “rifiutato di seguire la disciplina del partito” e avrebbe abusato del suo potere per ottenere un guadagno personale. Avrebbe usato beni statali per finanziare lo stile di vita lussuoso della propria famiglia, abusando anche della propria posizione per fornire lavoro alla moglie.

La Commissione centrale per l’ispezione disciplinare, ha dichiarato di aver chiuso le indagini e ha chiesto che l’ex capo dell’Interpol venga processato. Dal suo arrivo in Francia, il 64enne aveva continuato a mantenere parallelamente la carica, assunta nel 2004, di viceministro del Ministero della Sicurezza pubblica. (Fonte: Daily Mail)

Gestione cookie