Messa di Natale. Papa Francesco arriva in sedia a rotelle e consegna , ai settemila fedeli presenti nella basilica vaticana (3 mila nella piazza) e alla Eurovisione, il suo grido di dolore per “i bambini divorati dalla guerra”.
Riferendosi al Bambino di Betlemme, Francesco ha chiesto di volgere lo sguardo ai più piccoli. “Anche in questo Natale una umanità insaziabile di soldi, potere e piacere non fa posto – come fu per Gesù – ai più piccoli, ai tanti nascituri, poveri, dimenticati. Penso soprattutto ai bambini divorati da guerre, povertà e ingiustizie. Ma Gesù viene proprio lì, bambino nella mangiatoia dello scarto e del rifiuto. In lui, bambino di Betlemme, c’è ogni bambino. E c’è l’invito a guardare la vita, la Politica e la storia con gli occhi dei bambini “.
AFFATICATO, LA VOCE ROCA ALLA MESSA
Nel corso della celebrazione è apparso stanco, quasi sofferente. Di qui la visibile preoccupazione di chi gli stava attorno, in primis le guardie del corpo. Tuttavia ha sfoderato anche un sorriso quando, alla fine della Messa, ha salutato e accarezzato – uno ad uno – la quindicina di piccoli che gli sono stati presentati. Una colorita rappresentanza di Under 10 provenienti da tutto il mondo.
LA PACE E I POVERI, LA PREOCCUPAZIONE MAGGIORE.
Papa Francesco manifesta chiaramente – e ripetutamente – il suo dolore per “una pace che fatica a trovare posto nel mondo”. E il pensiero non può non andare alla Ucraina alla quale il Pontefice in questo anno che sta per finire ha dedicato decine e decine di appelli. Poi ha rivolto uno sguardo ai poveri:”Noi siamo chiamati a essere una Chiesa che adora Gesù povero e serve Gesù nei poveri. Certo, non è facile lasciare il caldo tepore della mondanità per abbracciare la bellezza spoglia della grotta di Betlemme. Ma ricordiamo che non è veramente Natale senza i poveri”.
INVITO ALLA CONCRETEZZA
Infine Papa Francesco ha rivolto l’appello ad essere “concreti”. Perché “concreto è l’amore di Dio verso l’umanità”. E poi concludendo ha invitato “a far crescere la speranza in chi l’ha smarrita”.