Messico, i narcos e la strage dei blogger

Pubblicato il 25 Settembre 2011 - 16:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I blogger sono considerati pericolosi dai narcos messicani, diffondono con i loro diari online le denunce, la paura della gente, gli affari di chi vive con il narcotraffico. Per questo sono diventati le vittime di queste bande: uccisi, torturati, decapitati. Una di loro, Marisol Macias Castaneda, è stata trovata decapitata e accanto al corpo un biglietto:“Per coloro che non vogliono credere, questo è accaduto per le mie azioni, perché credo nell’esercito e nella Marina”.

Le ultime due vittime, due uomini, sono stati trovati appesi a cavalcavia. Da quando è scoppiata la guerra tra bande dei narcos sono aumentati i siti che denunciano i traffici illeciti. E da allora è iniziata la strage dei blogger. Sono soprattutto loro i bersagli, i giornalisti hanno in parte deposto le armi sui media tradizionali. Clamoroso il gesto di un direttore di giornale qualche mese fa: in un editoriale ha chiesto ai narcos una tregua, chiedendo anche quali notizie poter pubblicare.