Messico. Sceriffi, poliziotte e sindaci: quando la lotta contro i cartelli narcos è donna

CIUDAD JUAREZ – La lotta ai narcos in Messico la fanno anche le donne: sono sceriffi, poliziotte e sindaci. Lo racconta Glauco Maggi su La Stampa e descrive la vita delle “sette sorelle” nella battaglia contro i cartelli della droga.

Una di loro è Maria Santos Gorrostieta Salazar, 34 anni, madre e vedova, sindaco di Tiquicheo, a pochi chilometri da Città del Messico. Dopo essere stata eletta quattro anni fa, ha subito un paio di attentati: è stata ferita e mutilata dai narcos, ma continua a fare politica. Il marito in un attacco del 2009 morì.

Ma ce ne sono altre oltre a lei. Hermila Garcia Quinones, 38 anni, era il capo della polizia di Meoqui, nel nord del Messico, quando è stata uccisa il 29 novembre 2010 e aveva solo 20 anni.  Silvia Molina, 40 anni, direttore della sicurezza pubblica a Ciudad Juarez è morta il 17 giugno 2008.

Erika Gandara era capo della polizia nel distretto di confine di Guadalupe Bravos: è stata rapita e poi è scomparsa. Veronica Rios, 38 anni, invece è viva e continua a lottare: è capo della polizia del distretto di El Vergel. E’ capo della polizia anche Olga Castillo, 44 anni, lavora a Ciudad Juarez. Infine c’è Marisol Valles Garcia, che a 20 anni è stata la più giovane a dirigere la polizia a Praxedis Guadalupe Guerrero, quartiere di Juarez.

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