Chi era Mevlüt Mert Altintas? Si sa ancora poco del poliziotto di 22 anni che ha ucciso a colpi di pistola l’ambasciatore russo Andrej Karlov durante una mostra di fotografia ad Ankara. La drammatica sequenza dell’omicidio (guarda le FOTO in fondo all’articolo) ha consegnato al mondo l’immagine di questo ventenne, vestito come uno de “Le Iene” di Quentin Tarantino, mentre pronuncia parole di vendetta per Aleppo, città siriana massacrata da anni di bombardamenti ai quali importante contributo hanno dato l’esercito e l’aviazione della Russia di Putin.
Di Altintas si sa che è entrato nella galleria d’arte dove l’ambasciatore Karlov avrebbe presentato una mostra di foto mostrando un tesserino della polizia, anche se era fuori servizio. Poi si è piazzato alle spalle di Karlov, e non ha dato nell’occhio finché non ha sparato nove volte contro l’ambasciatore, puntando poi la pistola contro i presenti e gridando – prima in turco, poi in arabo: “Noi moriamo ad Aleppo, tu muori qui! (Rivolto al corpo di Karlov)”
“Non dimenticate Aleppo! Non dimenticate la Siria! A meno che le nostre città non saranno sicure neanche voi lo sarete. Solo la morte mi condurrà via da qui. Chiunque sia coinvolto in questa sofferenza ne pagherà il prezzo”. Tiene l’indice alzato: nella tradizione orientale una forma di giuramento legata a Al Tawheed, cioè l’affermazione che Dio è unico. “Allahu Akbar!”, ripete. “Siria islamica!”. Infine una citazione: “Noi siamo coloro che hanno giurato fedeltà nella jihad a Mohammed”. La frase trae origine dal racconto di una delle battaglie del profeta Maometto (la battaglia della Trincea, 627 d.C.) quando i fedeli musulmani erano assediati dalle tribù politeiste della penisola arabica.
È stata poi trasformata in una poesia e in una canzone di battaglia popolare tra i jihadisti — sin da Al Qaeda in Iraq e, secondo Cnn, fino ad Al Nusra in Siria — che si può ascoltare su YouTube. I jihadisti hanno un unico genere musicale (non riconosciuto come tale perché la musica è proibita): si chiamano anashid, canti senza accompagnamento strumentale, evoluzione di un genere preislamico che negli anni Settanta gli islamisti cominciarono a usare per i loro inni ideologici.
L’attentatore, che pochi attimi più tardi è stato ucciso dalle forze speciali turche, era cosciente di compiere una missione suicida. La madre e la sorella di Altintas, residenti nella provincia di Aydin, vicino a Smirne, sono state arrestate. Altintas era nato nel 1994 a Soke, nella provincia di Aydin, e si era diplomato nel 2014 all’accademia Rustu Unsal di Smirne.
Di Altintas si ipotizza: 1) che facesse parte della “rete” golpista del religioso Fethullah Gülen, quello che Erdogan ha dichiarato essere il nemico numero uno della (sempre più) sua Turchia. Quello che avrebbe orchestrato il colpo di stato fallito dello scorso luglio; 2) che fosse stato cacciato dalla polizia dopo il golpe del 15 luglio; 3) che non fosse affatto fra gli epurati del 15 luglio; 4) che anzi fosse un militante dell’Akp, il partito di Erdogan, pista supportata da una foto che lo ritrae accanto al simbolo di un’organizzazione non governativa vicina all’Akp; 5) che avesse invece legami con gruppi jihadisti come Al Nusra, capofila dei ribelli siriani prima dell’avvento dell’Isis.