ROMA, 21 OTT – Conrad Murray, il medico sotto processo a Los Angeles per la morte di Michael Jackson, avrebbe somministrato al re del pop una quantita' di Lorazepam molto superiore a quella da lui dichiarata. A sostenerlo in tribunale e' stato Steven Shafer, anestesista e specialista del Propofol, il sedativo che, combinato con il Lorazepam, ha portato il cantante al decesso. Secondo il medico, Jackson non avrebbe potuto auto-somministrarsi con una siringa, come sostenuto da Murray, l'anestetico.
Prima della morte, la star avrebbe ingerito cosi' tanti medicinali che non ne avrebbe avuto la possibilita'. Shafer ha affermato, inoltre, che la teoria della difesa di Murray e' 'fantasiosa', anche perche' le vene della pop star erano troppo deteriorate. Inoltre, sempre per il medico, e' ''incredibile'' che Murray non abbia registrato tutto quanto somministrato a Jackson, contando ben ''17 violazioni gravi'' allo standard delle cure mediche. Shafer era l'ultimo testimone dell'accusa, che ora passa la voce alla difesa. Murray rischia quattro anni per omicidio colposo.