Michael Jackson, resa pubblica l’autopsia sul corpo: confermata morte per sedativi

Il medico legale di Los Angeles ha reso pubblico il referto della autopsia di Michael Jackson dove si conferma che il cantante morì per una “intossicazione acuta di propofol”, il potente sedativo usato in anestesia, trovato in dimensioni equivalenti a quelle usate nei casi di grosse operazioni chiururgiche.

Il referto conferma che Jackson soffriva di vitiligo, il difetto di colorazione della pelle, con chiazze chiare sul petto e sulle braccia. Il rapporto rivela la esistenza di tatuaggi scuri all’altezza delle sopracciglia e un piccolo tatuaggio rosa vicino alle labbra. Il documento afferma che i genitali di Michael Jackson “erano quelli di un maschio adulto: il pene appare non circonciso”. Il medico legale rileva una carenza di capelli nella parte alta della fronte. Un rapporto della polizia aveva rivelato che Michael Jackson usava una parrucca. Il referto rivela la esistenza di piccole cicatrici sul naso, su una spalla, sul collo, sui polsi e dietro le orecchie.

Il referto medico è stato reso pubblico dopo la incriminazione del medico del cantante, Conrad Murray, per omicidio colposo. Il rapporto sottolinea che nella stanza da letto del cantante non erano presenti apparecchiature per il dosaggio dei medicinali o per interventi di emergenza. Su una sedia nella stanza da letto di Jackson, afferma il rapporto, era stata trovato un contenitore chiuso con urina, alcuni cateteri e siringhe usa e getta.

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