ROMA – Una madre abbracciata al figlio. Lei giovanissima, lui un bimbo. Un barchino con 12 cadaveri a bordo è stato trovato sui fondali poco lontano dalla costa di Lampedusa. Tra i corpi individuati c’è proprio quello di una madre abbracciata al suo bambino. Il relitto è stato individuato a circa 6 miglia da Lampedusa e a 60 metri di profondità dove aveva fatto naufragio qualche giorno fa, all’alba del 7 ottobre. Il ritrovamento è stato effettuato dai sommozzatori della Guardia Costiera.
Il ritrovamento conferma la ripresa del flusso di migranti lungo la rotta del Mediterraneo centrale tra il Nord Africa (la Tunisia in particolare) e l’Italia.
Le motovedette italiane hanno invece soccorso un barcone con 290 migranti a bordo nelle acque Sar maltesi, a 32 miglia da Lampedusa, il 15 ottobre. La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza sono ora in attesa di un “place of safety”, ovvero un porto sicuro in cui sbarcare.
Le imbarcazioni dei militari italiani sono arrivate in soccorso dopo che La Valletta aveva segnalato il barcone in legno che stava per affondare. Una richiesta di aiuto alle motovedette italiane, mentre quelle maltesi stavano terminando il soccorso di un altro barcone con 75 persone a bordo in difficoltà.
Malta si è detta disponibile ad accogliere i 250 a bordo delle motovedette salpate da Lampedusa e ha chiesto all’Italia di far intanto sbarcare le persone sull’isola, ma l’hotspot è già pieno. Per la mattina del 16 ottobre a Taranto è atteso intanto lo sbarco di altri 176 migranti che si trovano a bordo della Ocean Viking. (Fonte ANSA e Repubblica)