Migranti, Governo britannico vuole pagare l’Albania perché li accolga quando attraversano il Canale della Manica 

I migranti che attraversano il Canale della Manica per sbarcare nel Regno Unito, potrebbero essere deportati in un centro unico in Albania e non più nel paese d’origine. E’ l’ipotesi che sta valutando il governo britannico.

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, l’iniziativa fungerebbe da deterrente per i migranti che si avventurano clandestinamente nel nord della Francia. Chiunque chiedesse asilo in Gran Bretagna dopo essere arrivato su rotte illegali, a bordo di gommoni e piccole imbarcazioni, nel giro di sette giorni sarebbe deportato in aereo nel nuovo centro albanese.

Le parole di un ministro che ha voluto mantenere l’anonimato

“Poiché niente sembra funzionare al riguardo, al momento questo tipo di iniziativa è la nostra unica speranza”, ha riferito un ministro che ha mantenuto l’anonimato, al Times.

Lo scorso anno il governo britannico aveva valutato dei progetti riguardanti centri offshore, compreso l’utilizzo di piattaforme petrolifere in disuso nel Mare del Nord, ma alla fine si erano rivelati sterili. Attualmente le probabilità di concludere un accordo con Tirana sembrano “buone”, ha detto una fonte del governo britannico, nonostante il ministro degli Esteri albanese Olta Xhacka, il mese scorso abbia respinto l’idea.

Nei giorni scorsi il ministro degli Interni Priti Patel ha promesso di bloccare il “100%” delle traversate della Manica dalla Francia. Ma l’affermazione del ministro, ovvero di aver concordato il piano con l’omologo francese Gerald Darmanin è stata poi contraddetta da Parigi.

Questa settimana circa 80 migranti sono stati fotografati mentre salivano su gommoni nel nord della Francia per iniziare il viaggio verso la Gran Bretagna. Complessivamente quest’anno, ci sono stati più di 20.000 attraversamenti. A marzo 2021 è stato ipotizzato che i richiedenti asilo che attraversano illegalmente la Manica per raggiungere la Gran Bretagna potrebbero essere deportati in un paese terzo come la Turchia. Altre opzioni erano le isole al largo della costa scozzese, l’isola di Man o Gibilterra. Ma gli enti di beneficenza avevano bollato le proposte come “disumane”, mentre un esperto di immigrazione aveva affermato che, sebbene non vi fosse alcuna legge che vietasse l’iniziativa, “sarebbe inevitabilmente diventata un caso giudiziario”.

Due terzi dei migranti che attraversano la Manica sono mediorientali

Da una nuova ricerca del British Refugee Council è emerso che quasi i due terzi dei migranti che attraversano la Manica per raggiungere il Regno Unito sono originari del Medio Oriente. Più del 61 per cento di persone che compiono il pericoloso viaggio attraverso il rettilineo di più di 37 km da Calais a Dover sono cittadini iraniani e iracheni. Migranti di altre nazionalità mediorientali, tra i primi 10 paesi, provengono da nazioni dilaniate dalla guerra come la Siria e lo Yemen, e dal Kuwait. Da paesi non mediorientali, il maggior numero di arrivi è dal Sudan, nell’Africa nord-orientale. Circa l’8% degli arrivi di piccole imbarcazioni proveniva dal Vietnam, mentre circa il 6% delle persone arrivava dall’Eritrea e l’1% dall’Etiopia. Secondo il British Refugee Council, tutte le nazioni nella top 10, che rappresentano il 91% degli arrivi sulle coste del Regno Unito, sono paesi in cui sono diffuse le violazioni dei diritti umani e le persecuzioni. 

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