Migranti. La marina libica caccia le navi Ong: “Contatti telefonici con gli scafisti”

Migranti. La marina libica caccia le navi Ong: "Contatti telefonici con gli scafisti"
Migranti. La marina libica caccia le navi Ong: “Contatti telefonici con gli scafisti”

ROMA – Migranti. La marina libica caccia le navi Ong: “Contatti telefonici con gli scafisti”. La Marina libica, attraverso il suo portavoce, l’ammiraglio Ayob Amr Ghasem, ha segnalato contatti telefonici fra imprecisate Ong che hanno dato l’ impressione che le organizzazioni umanitarie stessero aspettando barconi con circa 570 migranti poi bloccati ieri dalla Guardia costiera libica.

Nella nota il protavoce Ghasem ha sostenuto che “chiamate wireless sono state rilevate, una mezz’ora prima dell’individuazione dei barconi, tra organizzazioni internazionali non-governative che sostenevano di voler salvare i migranti illegali in prossimità delle acque territoriali libiche. Sembrava che queste Ong aspettassero i barconi per abbordarli. Le Guardie costiere – ha aggiunto Ghasem senza fornire nomi o altri dettagli – hanno preso contatto con queste Ong e hanno domandato loro di lasciare le acque territoriali libiche”.

Il portavoce ha sottolineato che “il comportamento di queste Ong accresce il numero di barconi di migranti illegali e l’audacia dei trafficanti di esseri umani”. Nel sottolineare il caso di un migrante ucciso ieri dai trafficanti, Ghasem ha aggiunto che questi ultimi “sanno bene che la via verso l’Europa è agevole grazie a queste ong e alla loro presenza illegittima e sospetta in attesa di poveri esseri umani”. Sara Menafra su Il Messaggero ragguaglia sulla presenza delle navi Ong nel tratto incriminato e sulle polemiche a proposito del loro ruolo nelle acque internazionali.

In quel tratto di mare, venerdì, erano presenti quattro ong, Msf, Openarms, Jugendrettet e la Seawatch che nel complesso hanno salvato 1129 persone. Solo Msf ha esplicitamente respinto le accuse: «Non abbiamo avuto contatto con i libici, la Prudence sta ora rientrando verso l’Italia con 726 persone a bordo, tra cui 53 bambini e un corpo senza vita». Nei mesi scorsi, a sollevare sospetti sul comportamento delle ong erano stati soprattutto l’agenzia europea Frontex e il procuratore di Catania, Pasquale Zuccaro, che aveva parlato addirittura di accordi economici tra i trafficanti e le ong. (Sara Menafra, Il Messaggero)

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