TRAPANI – Primo respingimento in mare di una nave italiana con giallo. Secondo quanto riferito dal deputato di Liberi e uguali Nicola Fratoianni, il rimorchiatore Asso 28, unità navale battente bandiera italiana di supporto alle piattaforme petrolifere, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] avrebbe soccorso 108 persone a bordo di un gommone nel Mediterraneo e poi avrebbe puntato verso la Libia, sbarcando a Tripoli i migranti. Ma il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha smentito il sostegno della Guardia Costiera italiana nelle operazioni di salvataggio. “La Guardia Costiera Italiana – scrive su Facebook – non ha coordinato e partecipato a nessuna di queste operazioni, come falsamente dichiarato da una Ong straniera e da un parlamentare di sinistra male informato”.
Se la versione di Fratoianni fosse vera si tratterebbe del primo respingimento italiano, una vicenda ben diversa da quella che ha coinvolto un altro mezzo di supporto alle piattaforme petrolifere, la Vos Thalassa, che, due settimane fa, salvò dal naufragio 67 migranti vicini ad una piattaforma e, dopo una rivolta a bordo, invertì la rotta e anziché portarli in Libia li trasbordì sulla nave militare Diciotti, poi approdata a Trapani.
In quel caso fu necessario l’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per permettere alle persone di toccare il suolo italiano, dopo il veto imposto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Questa volta, invece, Asso 28 avrebbe seguito le indicazioni della Guardia Costiera che da Roma avrebbe ordinato al comandante di coordinarsi con la Guardia Costiera libica e di riportare lì i migranti, secondo Fratoianni.
Il deputato, in questi giorni a bordo della nave della Ong spagnola Open Arms, in navigazione nel Mediterraneo, ha spiegato: “Abbiamo assistito al primo respingimento in mare di un gruppo di migranti. È stata compiuta una piena violazione del diritto internazionale che prevede in questi casi il trasporto delle persone salvate in mare verso un sicuro porto, quello di Tripoli non risponde a queste caratteristiche”. Fratoianni ha anche ricordato che “a questi migranti è stata negata la possibilità di chiedere asilo politico, cosa questa che costituisce violazione degli accordi di Ginevra sui soccorsi in mare”.