Mohamed Alì Malek e Mahmmud Bikhit, gli scafisti si nascondono tra profughi FOTO

ROMA – Ha stipato almeno 850 persone in una stiva come se fossero merce. Li ha chiusi a chiave. Nel momento di difficoltà ha pensato solo a salvare se stesso mandando il barcone a sbattere contro il mercantile che li soccorreva. E poi, mentre 850 persone morivano in fondo al Mediterraneo, se n’è stato in piedi sulla nave, quasi sorridente, a chiacchierare con l’altro scafista, cercando di mescolarsi con i pochi profughi superstiti. Con l’arroganza di chi pensa di avercela fatta.

Dall’Ansa arrivano le foto di Mohamed Alì Malek, uno dei due scafisti responsabili del disastro di sabato scorso nel Canale di Sicilia. Lui è quello vestito di bianco, mentre quello incappucciato è l’altro scafista, il siriano di 25 anni Mahmud Bikhit. C’era Malek al timone al momento dell’avvistamento del mercantile ed è stato lui a causare la collisione. Nelle foto, a bordo della Gregoretti, finge tra un sorriso e l’altro di essere un migrante come tutti gli altri. Era il loro aguzzino, quello che ne ha fatti morire 850.

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