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Montenegro, vescovo negazionista muore di coronavirus. E il funerale si trasforma in un focolaio

Amfilohije Radovic, vescovo negazionista della chiesa ortodossa serba, è morto in Montenegro di… coronavirus.

Finita qui? No. No perché i funerali del vescovo si sono celebrati in Montenegro con migliaia di persone e senza rispettare le varie restrizioni trasformando l’evento in un vero e proprio focolaio.

Le cronache locali dal Montenegro, infatti, raccontano che in molti si sono radunati senza mascherine baciando il corpo del vescovo che giaceva in una bara aperta.

Risultato? Risultato che ora anche il patriarca Irinej, 90 anni, capo della Chiesa ortodossa serba, è risultato positivo. 

Chi era Amfilohije Radovic

Amfilohije Radovic oltre ad essere una figura religiosa molto importante in patria, “è stato anche un politico, si legge in un articolo di Osservatorio Balcani e Caucaso -.

Amfilohije Radovic ha studiato a Belgrado, Roma ed Atene; parlava cinque lingue, aveva un’energia straordinaria e grandi capacità organizzative, eppure negli anni Novanta aveva appoggiato quasi incondizionatamente la politica criminale di Slobodan Milošević.

È vero sì che nel 1996 era sceso in piazza insieme agli studenti per protestare contro Milošević, ma cinque anni dopo lo ha visitato nel carcere [di Belgrado] prima che venisse trasferito all’Aja. Affermando successivamente di essere dispiaciuto per non aver testimoniato in difesa di Milošević”. (Fonte: Today)

 

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