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Morte con azoto (ipossia da azoto) invece che con iniezione letale per un condannato in che aspetta da 35 anni

Morte con azoto (ipossia da azoto) invece che con iniezione letale novità per un condannato in Alabama che aspetta da 35 anni l’esecuzione. Sarà, forse il primo condannato a morte statunitense a morire per l’azoto.

Per la seconda volta in due mesi è stata sospesa l’esecuzione di Eugene Smith, 58 anni, condannato a morte in Alabama, Stati Uniti, per l’uccisione su commissione di una donna, Elisabeth Sennett. Si tratta del secondo tentativo fallito in due mesi e il terzo dal 2018.

L’uomo avrebbe dovuto morire per iniezione letale ma il responsabile dell’esecuzione non era riuscito a trovare la vena adatta. All’epoca Smith fece causa all’Alabama per quella che, secondo i suoi avvocati, si era rivelata una tortura sia fisica che psicologica durata molte ore.

Nei giorni scorsi, l’ufficio del procuratore generale ha presentato alla Corte Suprema dell’Alabama una richiesta per una nuova data di esecuzione con un nuovo metodo mai sperimentato prima utilizzando l’azoto per inalazione.

Smith potrebbe essere il primo condannato a morte negli Stati Uniti con questo sistema che si dice lui stesso vorrebbe per paura di patire tormenti già sperimentati in precedenza.

La scelta dell’azoto puro deriverebbe da una carenza di farmaci utilizzata per le iniezioni letali e già dal 2018 l’Alabama aveva autorizzato l’utilizzo del gas inerte, così come in Oklahoma e in Mississippi, anche se sino ad oggi questo metodo non ha trovato applicazione in nessuno Stato, facendo così diventare il caso Smith un esperimento sugli esseri umani.

L’incertezza sulla procedura ha sollevato forti critiche ed obiezioni.

La Equal Justice Initiative, organizzazione senza scopo di lucro dell’Alabama, che si occupa di rappresentare legalmente detenuti condannati a morte, attraverso un suo legale Angie Setzer, parla apertamente di un’idea terribile e senza precedenti quella di sperimentare su esseri umani metodi di esecuzione come l’ipossia da azoto.

Il governatore dell’Alabama, Kay Ivey, considerate le varie complicazioni emerse dai tentativi falliti su Smith, aveva sospeso le esecuzioni con iniezione letale, riprese poi solo il mese scorso.

Elisabeth Sennett fu uccisa nel 1988 da due uomini, di cui uno era Smith, per 1000 dollari dati a ciascuno dal marito della donna, il predicatore Charles Sennett che, sommerso da gravi problemi economici, voleva incassare i soldi dell’assicurazione sulla vita della moglie.

Quando le indagine investigative stavano portando direttamente a lui, l’uomo si è tolto la vita. Il complice di Smith invece è stato giustiziato nel 2010.

Il procuratore generale della Corte Suprema, Steve Marshall, giudica una farsa quella che vede Kenneth Smith eludere continuamente la pena di morte da quasi 35 anni dopo la condanna per omicidio, così come dall’Amministrazione Penitenziaria vengono sollevati dubbi sulla reale volontà dei detenuti di morire tramite ipossia di azoto.

 

 

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