Morte Jiang Zemin, la Cina smentisce. I dubbi restano

PECHINO – La Cina ha smentito oggi la notizia, diffusa ieri da una rete televisiva di Hong Kong, della morte dell' ex-presidente Jiang Zemin: ma non ha chiarito quali siano le sue reali condizioni di salute. In una notizia di due righe, l'agenzia Nuova Cina ha scritto che le notizie sulla morte dell' ex-presidente sono ''semplici voci'' e che ''fonti autorevoli'' hanno affermato che ''non e' morto''.

In una delle consuete conferenze stampa del ministero degli esteri, il portavoce Hong Lei si e' rifiutato di rispondere alle domande sullo stato di salute di Jiang, invitando i giornalisti ad attenersi alla notizia di Nuova Cina.

Su Internet sono ancora bloccate le ricerche in cinese sulla parola ''jiang'' (che oltre ad essere parte del nome dell' ex-presidente significa ''fiume'') e quelle, sia in inglese che in cinese, sull' Ospedale militare 301 di Pechino, nel quale vengono di solito ricoverati gli alti dirigenti del Partito Comunista e del governo.

La circostanza ha rafforzato le voci secondo le quali Jiang, che compie in agosto 85 anni, sarebbe ricoverato in terapia intensiva dopo aver avuto un attacco di cuore. Il sito web sinoamericano di dissidenti cinesi Boxun ha affermato che il giornale della Cina orientale Shandong News ha annunciato ieri il decesso dell' ex-presidente, pubblicando per pochi minuti sul suo sito il titolo ''Il venerato compagno Jiang Zemin non verra' mai dimenticato''. La scritta e' scomparsa dopo qualche minuto. Il giornale ha smentito e ha sostenuto che il suo sito web e' fermo da ieri ''per problemi tecnici che ancora non sono stati risolti''.

La segretezza che circonda la sorte dell' ex-presidente, dimessosi nel 2004 dall' ultima carica che aveva mantenuto, quella di presidente della potente Commissione militare centrale, e' legata di delicati equilibri interni al Partito. L'anno prossimo dovra' venire affrontato il delicato processo di successione nel quale l' attuale presidente Hu Jintao dovrebbe lasciare il posto al suo vice Xi Jinping, mentre il 56enne Li Keqiang dovrebbe sostituire il premier Wen Jiabao.

''I nuovi leader vengono selezionati dai vecchi leader'', ha spiegato Zheng Yongnian, professore di politica cinese all' Universita' di Singaporel. Jiang e' certamente una delle persone che avrebbero avuto un ruolo importante nella definizione del nuovo gruppo dirigente del Partito, che dovrebbe salire al potere tra il 2012 e il 2013. Dopo aver lasciato tutte le cariche, Jiang ha mantenuto una forte influenza nel Partito e si ritiene che almeno tre dei nove membri dell' organismo piu' potente della Cina, il comitato permanente dell' ufficio politico – il presidente del Parlamento Wu Bangguo, quello della Conferenza consultiva del popolo Jia Qinglin e il capo della propaganda Li Changchun – siano suoi fedeli.

Altri dirigenti di alto livello, in vari dipartimenti del Partito e del governo, sono ''protetti'' di Jiang e la sua morte potrebbe rappresentare per loro una minaccia.

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