Morti e violenze in Afghanistan tra religione e diritti umani

Pubblicato il 15 Aprile 2009 - 13:34 OLTRE 6 MESI FA

In Afghanistan, in un villaggio nel sud-ovest del paese, due ragazzi, di 19 e 23 anni, sono stati fucilati in pubblico da un gruppo di talebani, per aver tentato una fuga amorosa. «Si amavano, volevano sposarsi» ha riferito il governatore provinciale Ghulam Dastagir Azad, «ma poichè le loro famiglie erano contrarie hanno deciso di fuggire insieme. Erano molto giovani, poco più che due ragazzini. Tre mullah talebani li hanno trovati, portati davanti a una moschea dove è stata pronunciata la fatwa (il parere espresso da un mufti che può valere come una condanna a morte) e sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco davanti alla gente».

Secondo alcune testimonianze le famiglie dei due giovani sono legate ai talebani. La sharia adottata durante il regime integralista prevedeva la lapidazione per gli adulteri e 100 frustate per le coppie che avevano rapporti sessuali prima del matrimonio.

Sempre in Afghanistan, stavolta a Kabul, un corteo di 300 donne è stato letteralmente preso a sassate dalla folla. Le donne si erano riunite per protestare contro la nuova legge autorizza le violenze e lo stupro all’interno del matrimonio, obbligando la moglie a concedersi sessualmente al marito senza opporre resistenza.