Jacques Verges, l’ “avvocato del diavolo”, è morto a Parigi a Ferragosto, per arresto cardiaco. Aveva 88 anni. Difese celebri terroristi e criminali di guerra, personaggi controversi, come il terrorista venezuelano Carlos, il presidente della Serbia Slobodan Milosevic, il criminale di guerra tedesco Klaus Barbie, il dittatore dell’ Irak Saddam Hussein, come anche esponenti palestinesi.
Jacques Verges stava male da qualche giorno; un’amica lo aveva invitato a trasferirsi a casa sua, nell’appartamento dove visse Voltaire, proprio di fronte alla Senna, a Parigi.
Nato nel 1925 in Thailandia, figlio di madre vietnamita e padre francese, un medico che dovette abbandonare il ruolo di console francese perché i matrimoni misti non erano consentiti dalle autorità francesi.
Passò l’infanzia nell’isola di Reunion, nello Oceano Indiano e dalla madre ereditò la spinta alla lotta anti coloniale e il senso di oltraggio per il fatto che le persone di pelle non bianca dovevano farsi da parte, nelle strade, al passare di un bianco.
Jacques Verges combatté con De Gaulle nella Seconda Guerra Mondiale. Anticolonialista, militante del Partito comunista francese, da cui uscì nel 1957, visse in gioventù fra Parigi e Praga, e conobbe personaggi come Pol Pot, futuro capo dei Khmer rossi della Cambogia, ed Erich Honecker, ultimo leader della Germania comunista.
Cominciò la carriera di controverso e brillante avvocato difendendo gli algerini accusati di terrorismo contro la Francia negli anni Cinquanta. Sposò una militante del fronte algerino di liberazione, Djamila Bouhireded ed ebbe da lei due fugli. sotto processo. Per aver collocato bombe nella città contro il predominio francese, la Bouhired fu condannata alla pena di morte, ma l’arringa di Vergès è passata alla storia come un atto di accusa contro il colonialismo. Djamila Bouhireded (che oggi risiede ad Algeri) riuscì a evitare la ghigliottina e sposò Verges.
Negli anni Jacques Verges difese il nazista Klaus Barbie e l’ex capo di Stato dei Khmer Rossi Khieu Samphan. Offrì i propri servigi anche all’ex presidente serbo Slobodan Milosevic. Verges presentava i propri clienti ai giudici non come innocenti ma come meritevoli di indulgenza, secondo una strategia di “riduzione del danno”: “Sarebbe disposto a difendere Hitler?”, gli fu chiesto nel corso del documentario realizzato da Barbet Schroeder sulla sua figura. “Si’, certo. E anche George W. Bush. Difenderei tutti su questo pianeta, a patto che si dichiarino colpevoli”.
Nella vita di Jacques Verges c’è un lungo buco di otto anni, a partire dal 1970, quando scomparve dal mondo. In base a sue allusioni a «lunghe vacanze molto all’Est della Francia», si è fatta strada l’ipotesi che Verges abbia operato per i servizi segreti cinesi, probabilmente in Cambogia, ai tempi dei khmer rossi, presso i quali aveva dei contatti. Altre ipotesi sono che sia stato consulente di Pol Pot o sia stato addestrato come spia del Kgb o abbia passato un periodo nei campi di addestramento dei palestinesi in Libia, yemen o Giordania.