E’ morto Zbiginew Brzwezinski, esperto di comunismo alla Casa Bianca

Zbigniew Brzezinski
Zbigniew Brzezinski

USA, WASHINGTON – E’ morto Zbigniew Brzezinski, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti durante la presidenza di Jimmy Carter. La notizia e’ stata data dalla figlia Mika, conduttrice televisiva nel programma mattutino ‘Morning Joe’ dell’emittente MsNbc.

I politologi ricordano l’impegno di Brzezinski, morto nella notte a 89 anni, in primo luogo nell’abbattimento delle barriere economiche tra l’allora Unione Sovietica, la Cina e l’Occidente.

Ma altrettanto importante fu il suo aiuto a Jimmy Carter nel coprire le grandi distanze tra i leader di Egitto e Israele, Anwar Sadat e Menachem Begin, fino ad arrivare agli accordi di Camp David nel settembre 1978.

Tre mesi piu’ tardi, le relazioni tra Stati Uniti e Cina vennero normalizzate, una priorita’ nell’agenda di Brzezinski. Nato a Varsavia, studi in Canada dove il padre era console, e poi ad Harvard, Brzezinki divenne un esperto riconosciuto nelle questioni riguardanti i paesi comunisti e negli anni Sessanta attiro’ l’attenzione dei responsabili politici americani.

In quel decennio fu consigliere con John F. Kennedy e lavoro’ nell’amministrazione Johnson. Nel dicembre 1976 Carter gli offri’ la carica di consigliere per la sicurezza nazionale. Brezinski non volle essere segretario di Stato in quanto pensava di poter essere piu’ efficace lavorando al fianco di Jimmy Carter alla Casa Bianca.

Si trovo’ spesso in conflitto con il Segretario di Stato Cyrus Vance. Per la presidenza, le differenze tra i due divennero un grande problema, seminando dubbi tra il popolo americano sulla politica dell’amministrazione e alimentando la perdita di fiducia sulla riuscita di Carter nel mantenere unito il tandem di politica estera.

La crisi degli ostaggi americani in Iran, cominciata nel 1979, venne a mettere in evidenza drammaticamente l’affievolirsi dell’influenza e del potere della superpotenza degli Stati Uniti, e divenne presto simbolo delle frustrazioni e degli errori dell’amministrazione.

Brzezinski, durante i primi mesi del 1980, si convinse che i negoziati per liberare gli ostaggi statunitensi non stavano portando nessun risultato. Appoggiato dal Pentagono, comincio’ a spingere per il blitz.

Carter perse le speranze di mettere fine alla crisi e, nonostante le obiezioni di Vance, acconsenti’ ad un piano per liberare i prigionieri. La missione in Iran Desert One fu un’umiliazione militare e politica completa e porto’ alle dimissioni di Vance. Nel novembre successivo Carter perse la battaglia per la rielezione contro Ronald Reagan.

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