Mustafa al-Darwish, 26 anni, è stato giustiziato a Dammam, Arabia Saudita. Secondo quanto riportato dal Mirror, il giovane era stato arrestato a 17 anni nel maggio 2015 per la sua presunta partecipazione alle proteste durante le rivolte della Primavera araba tra il 2011 e il 2012.
Mustafa al-Darwish arrestato a 17 anni per una foto sul cellulare
Darwish, appartenente alla minoranza sciita, all’epoca era stato accusato di avere una foto “offensiva” sul cellulare. E’ stato giustiziato nonostante l’annuncio del regno saudita che la pena di morte non sarebbe più stata applicata per i reati commessi quando gli imputati hanno meno di 18 anni.
Nel 2015, è stato arrestato, insieme ad altre due persone, e accusato di aver promosso una “rivolta armata” contro il sovrano dell’Arabia Saudita e con l’intento di “destabilizzare la sicurezza” del regno.
Mustafa è stato messo in isolamento e la famiglia ha raccontato che nel corso dei brutali interrogatori è svenuto più volte.
Mustafa al-Darwish, le torture e i 6 anni nel braccio della morte
In seguito ha detto di aver confessato i reati sotto tortura e di averli ritrattati in tribunale: li aveva ammessi solo per far cessare i pestaggi. Prima di essere giustiziato, ha trascorso sei anni nel braccio della morte.
Dopo l’esecuzione di Mustafa, gli attivisti ora temono che anche altri giovani, incluso uno che al momento dei presunti reati aveva 14 anni, possano perdere la vita.