Narcos messicani, vita “dorata” da galeotto: galli, escort e droga

Pubblicato il 9 Novembre 2011 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA

ACAPULCO – Galli, escort e droga: la vita dei narcotrafficanti messicani nel carcere di Las Cruces si svolge in una prigione “dorata”. A disposizione dei fortunati carcerati ben 100 televisori al plasma, videogiochi, liquori, armi da taglio e 19 prostitute. Cortili con pavoni e pappagallini, marijuana e gabbie con dozzine di galli da combattimento con cui organizzare tornei e scommesse. Questo quanto scoperto dai 500 agenti e militari che hanno perquisito il carcere. Oltre alle comodità, i privilegi: serrature modificate che permettevano ai carcerati di uscire ed entrare a proprio piacimento. Nel “Cereso” di Ciudad Suarez gli agenti hanno trovato 12 pistole e 450 proiettili.

Inutili le denunce della stampa: le 429 prigioni messicane sono un mondo a sé, dove i detenuti vivono in agi e libertà, con lo Stato che lascia alla porta d’ingresso la sua autorità. Le evasioni solo nel 2010 sono state quasi 500, con la fuga di massa dal carcere di Nuevo Laedro di 153 detenuti. Stupiscono anche i permessi rilasciati ad una squadra di killer di Gomez Palacio nel luglio 2010, liberi di uscire, commettere omicidi e poi rientrare. Liberi a tal punto da aver sequestrato due persone e averle nascoste nel carcere vicino a Monterrey con la complicità dei secondini.

Per le donne del narcotraffico anche operazioni di chirurgia estetica nell’infermeria del carcere, come nel caso di Sandra Ávila Beltrán, nota come la Regina del Pacifico. Nel febbraio 2010 la Beltràn si era sottoposta a dei ritocchi estetici. Poi si scoprì che a sottoporsi all’intervento era stata la direttrice del carcere, ma data la vita dei detenuti nelle prigioni “dorate” la notizia poteva benissimo esser data per vera. D’altronde perché negare proprio alla Regina del Pacifico i privilegi di cui godono gli altri detenuti del narcotraffico messicano?