Il “mezzo di soccorso” colpito dal fuoco italiano nell’agosto del 2004 a Nassiriya era “davvero un’ambulanza dell’ospedale della citta’”.
I due lagunari finiti sul banco degli imputati per la vicenda, in una prima fase accusati di “spari contro ambulanza”, furono alla fine assolti perche’ il Gup aveva deciso di riformulare l’accusa trasformandola in “concorso in omicidio e tentato plurimi”, visto che nell’episodio erano morte quattro persone.
L’ambulanza, si legge nella sentenza del 2007 in parte rimasta inedita e di cui l’Ansa ha preso visione, recava “gli usuali contrassegni e dispositivi luminosi”, della mezzaluna rossa, rappresentava “un pericolo in concreto insussistente”, e arrivava da una parte del ponte da cui non si “sparava sugli italiani”.
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