KATHMANDU – Oltre cinquemila vittime accertate, anche se sin d’ora le stime parlano di diecimila morti. Tra loro anche quattro italiani. Trecentoquarantasette sono stati rintracciati, 10 mancano ancora all’appello, tre giorni dopo il terremoto che ha sconvolto il Nepal. La buona notizia in questo bollettino di morte è che uno degli italiani di cui non si avevano notizie è vivo. Aaron Hell, 22 anni, di Bolzano, è riuscito a scrivere alla madre dopo giorni di silenzio e le ha detto di essere vivo.
Tre escursionisti di Novara sono bloccati in un rifugio a 2.850 metri di altitudine. Chiara Alleva, 27 anni, Stefano Allesina, 26 anni, e Daniele Balocco, di 32 anni, stanno bene ma aspettano indicazioni dalla Farnesina su come muoversi.
Il bilancio delle vittime in tutto il Paese, però, si aggrava di ora in ora. I feriti sono oltre diecimila, i profughi interni 450mila, un milione i senzatetto. Anche peggiori le stime delle Nazioni Unite, che parlano di otto milioni di persone coinvolte. Una nuova valanga ha già colpito il villaggio di Ghodatabela, zona di trekking non lontano dall’epicentro del sisma di sabato: 250 i dispersi. E le previsioni meteorologiche sono di venti forti e piogge. Se davvero sarà così la situazione è destinata a peggiorare.