New York, dai dinosuari al rap a scuola la lista delle parole proibite

NEW YORK – Un mondo senza dinosauri e compleanni: è quello dei bambini di New York. O meglio: è quello che dev’essere il mondo dei bambini di New York. Lo dicono le direttive del Dipartimento dell‘Istruzione dello Stato di New York, che vietano la presenza nei testi scolastici di tutte le parole politicamente poco corrette. Una lista di cinquanta parole proibite.

Ecco quindi il veto sui dinosauri, parola che rimanda al concetto di evoluzione, poco amato dai creazionisti come Rick Santorum. Al bando anche i compleanni: i testimoni di Geova non lo festeggiano, e il vocabolo potrebbe offenderli.

Non stupirà, quindi, che nella lista dei termini fuorilegge ci siano parole come dancing o divorzio, indici di una promiscuità sessuale che fa rabbrividire i componenti del dipartimento. Ma sono vietate anche parole come povertà, che rischia di mettere in imbarazzo chi in quella condizione ci vive, o schiavitù, che potrebbe urtare la sensibilità dei piccoli afro-americani.

Non parliamo poi di parole come musica rap, Halloween, videogame o televisione, che potrebbero distrarre gli scolari dallo studio. Del resto, si tratta del Paese in cui è nato il termine “politically correct”.

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