Usa, New York. Pellerossa sul piede di guerra contro le tasse sulle sigarette

Giovane pellerossa protesta a Fifth AvenueSe qualcuno pensava che dopo la conquista del West i pellerossa se ne sarebbero stati buoni buoni nelle loro riserve si sbaglia di grosso. Dozzine di pellerossa con i loro costumi tradizionali si sono riuniti a New York per protestare contro la decisione del governatore dello stato, David Paterson, di tassare – per la prima volta – le sigarette nelle riserve indiane.

Le finanze dello Stato di New York, come quelle di praticamente tutti altri stati per via della crisi, sono esauste, e quando qualcuno gli ha fatto notare che tassare le sigarette agli indiani significherebbe entrate annue per 200 milioni di dollari, Paterson ha drizzato le orecchie, ha studiato la cosa, ed ha annunciato la sua iniziativa.

Il governatore pensava che i dimostranti indiani dopo un po’ si sarebbero rassegnati e tornati nelle riserve. Ma non è andata così. Era tutto pronto per cominciare la raccolta dei balzelli ma sulla testa di Paterson è cascato un secchio d’acqua fredda. Un corte d’appello statale si è schierata dalla parte delle riserve Seneca e Cayuga emettendo un’ordinanza temporanea per bloccare la raccolta delle tasse. L’ordinanza rimarrà in effetto fino a quando le due parti si presenteranno davanti alla corte d’appello per perorare le rispettive tesi.

Gli indiani intanto non sono stati con le mani in mano. Hanno avviato azioni legali a livello statale e federale, asserendo che tassare le sigarette nelle riserve è una violazione della loro sovranità. Hanno inoltre accusato il governo di aver ancora una volta violato le promesse agli indiani, le cui terre godono della piena autonomia di governo.

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