ROMA – Lorna Breen, la direttrice del pronto soccorso dell’ospedale New York Presbyterian, si è tolta la vita dopo aver guidato per settimane la task force dei medici che cercavano di salvare i pazienti ammalati di Covid-19.
Il padre di Lorna Breen ha spiegato al New York Times che sua figlia aveva fino alla fine cercato di fare il suo lavoro, anche se in condizioni difficili: “Ha cercato di salvare tutti, e questo l’ha uccisa. E’ stata un’eroina in ogni senso. Ha dato la vita per suoi amici e la sua città”.
La dottoressa Breen non aveva una storia di malattia mentale, ha spiegato ancora suo padre.
La Breen aveva contratto il coronavirus, e aveva cercato di tornare al lavoro ma l’ospedale l’aveva rimandata a casa.
“La dottoressa Breen è un eroe che ha portato i più alti ideali della medicina nell’impegnativo fronte del del dipartimento di emergenza.
“Il nostro obiettivo – fanno sapere dal NewYork-Presbyterian Allen Hospital e dalla Columbia University – oggi è fornire supporto alla sua famiglia, agli amici e ai colleghi mentre affrontano questa notizia durante quello che è già un momento straordinariamente difficile”.
“Gli operatori sanitari ed i soccorritori in prima linea non sono immuni agli effetti mentali o fisici della pandemia – ha detto Rashall Brackney, capo della polizia di Charlottesville – Ogni giorno questi professionisti operano nelle circostanze più stressanti e il coronavirus ha introdotto ulteriori fattori di stress.
I dispositivi di protezione individuale possono ridurre la probabilità di essere infettati, ma non possono proteggere eroi come la dottoressa Lorna Breen dalla devastazione emotiva e mentale causata da questa malattia”. (Fonte: La Stampa, New York Times).