New York Times attacca lo Spritz: “Prosecco di bassa qualità, non è un buon drink”

Spritz stroncato dal New York Times: non è un buon drink
New York Times attacca lo Spritz: “Prosecco di bassa qualità, non è un buon drink”

ROMA – L’Aperol Spritz tanto amato dagli italiani per l’aperitivo non è un buon drink, lo dice il New York Times. Il quotidiano americano stronca l’amatissimo Spritz e non ci va leggero: “L’aperitivo zuccherino è abbinato a prosecco di bassa qualità, acqua di soda e una fetta d’arancia fuori misura”. Le reazioni sui social network dei fan del drink non si sono fatte attendere, tanto che tra gli stessi americani c’è chi lo difende su Twitter e Instagram.

La moda dell’aperitivo con Spritz era arrivata negli Stati Uniti nei passati anni e dallo scorso dicembre 2018 spopolava come il drink più apprezzato tra i millenials, grazie anche alle campagne pubblicitarie della Campari, che ne ha acquistato il marchio nel 2003.  

Il drink avrebbe origini austriache, tanto che Spritz sembra derivare dal termine “spritzen”, cioè “spruzzare”, il gesto del versare acqua frizzante nella nota bevanda. A inventare il cocktail come lo conosciamo oggi però sono stati i veneti. Il drink infatti sarebbe nato tra Padova e Venezia nell’Ottocento e la ricetta vuole che sia il frutto della sapiente miscela tra vino, del tipo prosecco, acqua frizzante e Aperol, ma non mancano varianti con Campari o Cynar. 

Secondo l’articolo del New York Times, lo Spritz però è un pessimo cocktail perché a base di prosecco “di bassa qualità”, buono solo come rinfrescante dopo una partita di calcetto con gli amici e aggiunge: “Ma questo non è in complimento”. Nell’articolo si legge: “La maggior parte degli Spritz sono pesanti di pessima qualità, dolce e con il prosecco. E se lo Spritz di Aperol non viene servito immediatamente, ha aggiunto, il ghiaccio si scioglie e diluisce le cose in modo da ottenere una versione annacquata di qualcosa che non è nemmeno la migliore espressione della bevanda”.

La reazione degli amanti del drink però non si è fatta attendere. La qualità del prosecco infatti dipende da bar a bar, accusare lo Spritz di essere fatto con materie prime “scadenti” diventa quindi altamente opinabile. Diverso sicuramente anche il gusto nei diversi bar italiani, tanto che la ricerca di un “buon Spritz” diventa una caccia anche tra gli stessi italianissimi amanti del drink. Anche gli americani, che ormai lo adorano, hanno difeso il cocktail e l’articolo del New York Times, che fa una stroncatura definitiva, risulta fin troppo soggettivo.  

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