NY Times, prima pagina: “Salerno-Reggio Calabria, fallimento Stato italiano”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 8 Ottobre 2012 - 18:18| Aggiornato il 14 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA

REGGIO CALABRIA – Che la Salerno-Reggio Calabria fosse l’autostrada della vergogna, era cosa nota agli italiani, ma leggerlo in prima pagina sul New York Times, con tanto di foto e una didascalia amara, fa un certo effetto: “Niente incarna di più i fallimenti dello stato italiano”, questa la morale che ne trae il più autorevole quotidiano americano.

Nell’inchiesta si sottolinea come la tristemente nota A3 sia anche “il simbolo delle preoccupazioni di molti paesi del Nord Europa, per la corruzione dilagante in gan parte del Mezzogiorno”. Il ritratto è piuttosto impietoso: iniziata a costruire negli anni sessanta non è ancora stata ultimata. Dal 2000 al 2011 l’Italia ha ricevuto una serie di finanziamenti europei andati completamente bruciati, cifre che si aggirano intorno ai 60 miliardi di euro in fondi strutturali. A confronto meglio investiti sono stati i 100 miliardi che ha ricevuto la Spagna per la realizzazione di “una competitiva rete di ferrovie ad alta velocità”.

Scrive il NY Times che “passare sull’A3 è per molti versi un viaggio nel lato oscuro della storia recente dell’Italia dove un amalgama di corruzione e clientelismo polticio ha aiutato a far crescere il più alto debito pubblico in Europa dopo la Grecia”. Triste pensare che i procuratori calabresi “hanno mappato la A3 non sulla base dei cantieri ma sulla base dei clan della ndrangheta” posti a presidio di ogni tratto. Il NY Times ricorda che l’inchiesta ha portato alla luce non meno di 12 famiglie coinvolte in “accordi silenti per drenare fondi e lavori secondo la regola del 3%: la differenza finisce ai clan”.

“I critici – scrive il quotidiano newyorkese – vedono la Salerno Reggio-Calabria come il frutto marcio di una cultura che promuove lo scambio tra voti e posti di lavoro”. Una cultura che, alimentata dal crimine organizzato, fenomeno endemico nel Sud Italia, ha sistematicamente defraudato lo Stato, lasciando la Calabria geograficamente ed economicamente isolata.

Stando ai dati dell’Anas quasi 270 km dei 480 totali sono stati costruiti e 395 sono aperti al traffico. Altri 119 saranno ultimati entro il 2013.