Nigeria/ Liberato il geometra italiano rapito. I sequestratori avevano chiesto un riscatto di un milione di dollari.

Giuseppe Canova, l’artigiano italiano di Castione della Presolana (Bergamo) rapito  il 6 aprile in Nigeria, è stato liberato. Lo ha reso noto un comunicato del Ministero degli Esteri.

 Il posto in cui è stato tenuto Canova, che ha circa 60 anni, dovrebbe essere nelle vicinanze di Abakaliki, la capitale dello Stato di Ebonyi dove è avvenuto il sequestro.

Il sequestro – spiegano fonti locali – non avrebbe una matrice politica, ma sarebbe stato opera di banditi comuni che puntavano al riscatto. I rapitori avrebbero chiesto circa un milione di dollari.

Canova è un dipendente della società edile Marlum Construction arrivato nel Paese da quasi un mese per partecipare ai lavori che l’azienda italiana si è aggiudicata per la costruzione del Segretariato di Stato ad Abakaliki, la capitale dello stato di Ebonyi, nel sud-est del paese.

Proprio la scarsa conoscenza della realtà nigeriana è alla base della leggerezza che ha portato al rapimento: Canova è stato sequestrato mentre si recava al cantiere senza la fondamentale scorta armata, in un’area in cui i sequestri sono all’ordine del giorno.

Fonti vicine alla trattativa, comunque, sospettano che i rapitori si siano avvalsi della collaborazione di un basista all’interno stesso della società.

L’appalto della Marlum Construction per la costruzione dell’edificio pubblico ammonta ad un controvalore di oltre 75 milioni di dollari e la cerimonia per la posa della prima pietra c’è stata una settimana fa.

Dall’inizio del 2006 in Nigeria, in particolare nella zona del Delta del Niger, sono stati rapiti oltre 200 cittadini stranieri. Molti rapimenti sono stati rivendicati dal Mend, il Movimento per l’emancipazione del delta del Niger, che comunque al momento sembra essere estraneo al sequestro di Canova

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