Nigeria. Guerriglieri del Mend attacano pozzo e linee dell’Eni

LAGOS – Il Movimento per l’emancipazione del delta del Niger (Mend) ha annunciato in un comunicato che suoi combattenti ”hanno attaccato e distrutto nella notte alle 2.10 un pozzo e un condotto su linee appartenenti alla societa’ Agip, del gruppo italiano Eni”. Il gruppo armato ha dichiarato ”che seguiranno altri attacchi”. Eni conferma l’attacco ad una delle installazioni del gruppo in Nigeria da parte dei guerriglieri del Mend. Si tratta della linea Clough Creek-Tebidaba. Al momento sono in corso le operazioni per stabilire l’entita’ del danno.

Il Movimento di emancipazione del delta del Niger (Mend), che  ha rivendicato l’attacco a installazioni del gruppo Eni, e’ un gruppo armato nigeriano in lotta contro il governo federale nigeriano, reo ai suoi occhi di privare la poverissima etnia locale degli Ijaw (14 milioni di persone) dei proventi del petrolio, e contro le multinazionali del petrolio, soprattutto l’anglo-olandese Shell, l’italiana Agip e la statunitense Chevron, ritenute colpevoli dell’inquinamento e del degrado dell’ambiente.   Il suo obiettivo e’ la proprieta’ della terra e la redistribuzione dei redditi petroliferi a favore delle popolazioni locali.  Il Mend e’ venuto alla ribalta tra il 2004 il 2006 con rapimenti, sabotaggi e attacchi a piattaforme, oleodotti, terminali e navi dell’industria petrolifera della regione.

Diversi attacchi armati e sabotaggi agli impianti Agip e in passato anche rapimento di personale, compreso quello dei tecnici italiani Francesco Arena, Cosma Russo e Roberto Dieghi nel dicembre 2006, poi tutti liberati nei mesi successivi. Le sue azioni hanno provocato un crollo della produzione di petrolio nel delta del Niger. Nel 2009 un’amnistia governativa in favore dei militanti del Mend ha ridotto i disordini nel delta del Niger ma incidenti sporadici continuano a verificarsi.

Quanto all’ambiente, un rapporto di Amnesty International ha denunciato in passato che nel delta ”le persone sono costrette a mangiare, bere, cucinare e lavarsi le mani con acqua inquinata e a mangiare pesce contaminato da petrolio e altre tossine”, lamenta ”problemi di respirazione e lesioni cutanee” che la terra che coltivano ”si sta distruggendo”. L’origine e la reale forza del movimento sono misteriosi e non si puo’ escludere che siano scaturiti dai numerosi altri movimenti di guerriglia che negli anni passati si erano sviluppati nella regione.

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