Nuova Caledonia: 4 morti in protesta prezzi biglietti aerei

PARIGI – Si e' trasformata in tragedia la protesta degli abitanti dell'isola di Mare', in Nuova Caledonia, per i prezzi troppo elevati dei biglietti aerei dei voli locali della compagnia Air Caledonie. Dopo giorni di tensione, nel pomeriggio di oggi (mattina presto in Europa) e' scoppiato uno scontro a fuoco tra sostenitori della compagnia e dimostranti, in cui quattro persone sono rimaste uccise e 13 ferite.

''E' stata una giornata da incubo. Sul posto sono stati inviati due plotoni di gendarmi, e speriamo in un ritorno alla calma entro stasera. E' un bilancio drammatico'', ha commentato all'agenzia France Presse Albert Dupuy, l'alto commissario della Repubblica nell'arcipelago, un dipartimento d'Oltremare della Francia nell'oceano Pacifico. I feriti, ha aggiunto, sono stati trasportati all'ospedale di Noumea, capoluogo della Nuova Caledonia.

La protesta contro le tariffe di Air Caledonie, unico vettore che offre collegamenti tra le isole caledoniane, erano iniziati il 22 luglio scorso, quando gruppi di manifestanti avevano occupato gli aeroporti di tre isole minori, Mare', Lifou e l'Ile des Pins, bloccandone l'attivita'.

Esasperati da questo stop forzato, nella mattinata di oggi alcuni abitanti del distretto di Ghuama, area di Mare' il cui grande capo, Nidoish Naisseline, e' anche presidente di Air Caledonie, hanno organizzato una spedizione per scacciare gli occupanti, che sono rapidamente degenerati, anche per il fatto che da entrambe le parti c'erano numerose persone armate. Le violenze si sono estese anche al di fuori dell'aeroporto: numerosi negozi sono stati vandalizzati, e la casa di uno dei leader della protesta e' stata incendiata.

Naisseline, che si trovava a Noumea quando gli scontri sono iniziati, ha raggiunto Mare' a bordo di un velivolo militare, per invitare alla calma gli abitanti del suo distretto. Inoltre, le autorita' locali hanno moltiplicato i contatti con le due parti, per invitarle a trattare, ma finora senza successo, dato che, riferiscono fonti locali alla stampa francese, ''la situazione e' troppo tesa''.

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