“Occupay the game”, spopolano i videogiochi sugli indignati

NEW YORK, 7 DIC – Si guadagnano punti sfuggendo alla polizia, raccogliendo fondi, o costruendo rapidamente il numero piu' alto possibile di tende. Sono i nuovi videogiochi ispirati alla protesta degli indignati anti-Wall Street, ma anche alle rivolte della primavera araba.

Dalle piazze, dunque, la lotta si sposta sul cyber-spazio. E per una volta per i manifestanti non ci sono manette vere ad attenderli, ma la battaglia e' tutta virtuale. In 'Occupy the Game', creato da un gruppo di indignati dell'Arizona, per vincere i giocatori devono schivare manganelli e gas lacrimogeni e stare attenti a non finire dietro le sbarre. In 'Occupy America: the Commemorative Games', invece, i partecipanti si spostano di citta' in citta' lanciando un dado con l'obiettivo di costruire piu' tende possibili.

''Non sono prodotti adatti al publico di massa che cerca solo l'intrattenimento'', spiega Steve York, produttore esecutivo di 'People Power', videogioco prodotto dalla York Zimmerman Inc in cui gli aspiranti leader devono costruire e mettere in pratica i piani per opporsi pacificamente alla polizia e al governo. Vince chi adotta la strategia vincente per sfuggire agli agenti e guadagnare punti nella lotta alla disuguaglianza. ''Siamo sicuri che piacera' a chi e' appassionato di giochi di strategia, ma anche agli attivisti impegnati nel mondo reale nella lotta contro la disuguaglianza'',afferma Zimmerman. Secondo lo specialista di 'game designer' Greg Costikyan, poi, questi giochi rappresentano in maniera piu' semplice cio' che nella realta' e' molto complicato dal punto di vista organizzativo.

Pioniere dell'idea di utilizzare il cyber-spazio come strumento di formazione e' stato il Pentagono, che tutt'ora si serve di scenari virtuali per aiutare comandanti e combattenti a capire la strategia di guerra da adottare.

Gestione cookie