Onu: un terzo dell’umanità è ancora senza elettricità

Il conto agghiacciante dell’Onu dice che 1,5 miliardi della popolazione mondiale non accede all’elettricità e – dato ancora più stupefacente – 3 miliardi dipendono dal combustibile solido (biomasse, carbone) per cucinare e riscaldarsi

elettricitaPiù di un terzo dell’umanità è ancora al buio, cioè vive senza elettricità. Lo dice uno studio del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo il PNUD, che sottolinea lo stretto rapporto tra povertà estrema e mancanza di accesso all’elettricità. I dati sono molto indicativi: meno del 3% degli abitanti del Burundi, del Tchad, della Liberia hanno corrente, meno del 5% in Rwanda, nella Repubblica Centroafricana, della Sierra Leone, meno del 3% della Birmania può accendere la luce in casa.

Il conto agghiacciante dell’Onu dice che 1,5 miliardi della popolazione mondiale non accede all’elettricità e – dato ancora più stupefacente – 3 miliardi dipendono dal combustibile solido (biomasse, carbone) per cucinare e riscaldarsi. Con le immaginabile conseguenze climatiche e ambientali.

Secondo le analisi degli esperti questa percentuale mette in discussione gli obiettivi dell’Onu di far uscire dallo stato di povertà strati interi della popolazione mondiale entro il 2015, come prevedevano gli obiettivi del Millennio stabiliti proprio dall’Onu. Portare l’elettricità a ciascun focolare umano costa un dollaro a persona ed è la strada necessaria per incominciare a parlare di sviluppo. Lo studio Onu rivela anche che 2 milioni di decessi in queste zone ultrapovere sono determinate dall’inquinamento derivato dalla combustione. Donne e bambini muoiono in percentuali elevatissime di malattie provocate dall’esposizione continua alla combusione di carbone e legna. È il caso di dire che la luce è vita, in tutti i sensi.

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