Oro sta finendo…nelle miniere. Meno 10% nei prossimi cinque anni

Oro sta finendo...nelle miniere. Meno 10% nei prossimi cinque anni
Oro sta finendo…nelle miniere. Meno 10% nei prossimi cinque anni (foto Ansa)

ROMA – Oro, oggi vale sul mercato circa 1.250 dollari l’oncia, il che attesta che ha molto e crescente mercato come bene rifugio e come investimento finanziario. Qualcuno equipara l’oro ad una vera e propria moneta più che ad una materia prima. Fatto sta che di oro sono pieni, anzi stracolmi i forzieri di Stati e nazioni e anche di oro sono fatti in buona parte patrimoni privati, non certo necessariamente da nababbi. L’oro va, attrae, si compra, si vende, si tesaurizza.

Però l’oro sta finendo. Non nelle tasche e nei caveau ma nelle miniere. In primo luogo perché di miniere non se ne trovano più. Nel 1987, tanto per avere un’idea dell’esaurimento, furono scoperti ben 37 filoni auriferi. Nel 2.014 soltanto tre. E dentro i filoni auriferi che ci sono l’estrazione del metallo ha raggiunto nel 2.016 il picco di 3.222 tonnellate. Se ne tira fuori a più non posso e lo sfruttamento intensivo di filoni e miniere annuncia che le quantità di oro estratto caleranno. E da subito. Perché non se ne trova più tanto e perché quello trovato lo stiamo tirando fuori tutto in gran fretta.

Le previsioni ovviamente divergono tra loro, c’è chi vede ancora due/tre anni di produzione aurifera ai livelli attuali e poi la curva verso il basso e chi invece si aspetta un calo netto già da quest’anno. Sul medio periodo però concordano tutti, più o meno in cinque anni la quantità di minerale estratto e messo sul mercato calerà di circa un dieci per cento. E negli anni successivi sarà peggio. A meno appunto di nuove massicce ricerche e di improbabili ritrovamenti, non si sa dove, di nuovi giacimenti. Il risultato alla lunga non potrà che essere un aumento del valore dell’oro sui mercati. Ma, dicono gli esperti, neanche dovesse arrivare a 2.500 dollari l’oncia se ne potrebbe estrarre di più.

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