Pakistan. Blasfemia, altro rinvio per Asia Bibi condannata a morte 4 anni fa

Asia Bibi
Asia Bibi

PAKISTAN, ISLAMABAD – Ancora un rinvio giudiziario in Pakistan per il caso di Asia Bibi, la madre di cinque figli cristiana condannata a morte per blasfemia nel 2010 e da allora in isolamento nel braccio della morte di un carcere. La vicenda e’ stata esaminata da un tribunale dell’Alta Corte di Lahore composto da due giudici (Sardar Tariq Masood e Abdul Sami Khan) che hanno pero’ aggiornato nuovamente il caso poco dopo aver avviato l’udienza e ascoltato le parti.

Nell’ordinanza, si e’ appreso, hanno disposto il trasferimento della causa ad una “Rawalpindi Double Division”, sezione dell’Alta Corte di Lahore integrata da tribunali che hanno un maggior numero di magistrati di quelli ordinari. Fonti giudiziarie hanno indicato che la data di una nuova udienza del caso, che si trascina da tre anni, sara’ fissata presto.

Xavier William, responsabile della ong Life for All Pakistan che sostiene la minoranza cristiana, ha sottolineato che “per molti mesi gruppi estremisti non hanno esitato a minacciare i giudici per esercitare su di loro pressioni affinche’ confermino la condanna a morte stabilita da un tribunale di primo grado”. Nonostante questo, ha aggiunto, “il nostro team legale e’ fiducioso e speranzoso che l’Alta Corte rovescera’ presto quella sentenza e la fara’ uscire di prigione”.

Negli ultimi giorni i cristiani pachistani hanno promosso iniziative di preghiera e di digiuno per Asia Bibi e per Sawan Masih, un altro cristiano accusato di blasfemia a quanto sembra per interessi materiali, e condannato anche lui a morte. Il tema e’ causa di gravi tensioni in Pakistan, dove esiste una dura legge sulla blasfemia. Nel 2011 il governatore del Punjab, Salman Taseer, e il ministro federale per gli Affari delle minoranze, un cattolico, Shahbaz Bhatti, sono stati uccisi per aver difeso Asia Bibi.

Gestione cookie