Pakistan, Asia Bibi graziata. Ma i musulmani insorgono: “Non dovete liberarla”

Pubblicato il 24 Novembre 2010 - 10:11 OLTRE 6 MESI FA

Asia Bibi

Asia Bibi è ”innocente” e per lei la grazia sembra ormai scontata.  Oggi, il ministro per le minoranze pachistano, Shahbaz Bhatti, ha consegnato intanto il suo ”rapporto dettagliato” alla presidenza Zardari, mettendo nero su bianco che la donna, accusata di blasfemia e condannata a morte, è ”innocente”. Il dossier è così passato nelle mani del capo dello Stato. Con una raccomandazione dello stesso Bhatti: ”Raccomanderò a Zardari di firmare l’atto di clemenza”.

Oggi intanto sono emersi nuovi drammatici dettagli sulle ore che hanno preceduto l’arresto della donna nel giugno 2009: i suoi aguzzini l’avrebbero stuprata prima di consegnarla alla polizia. Sarebbe stata la stessa Asia Bibi, secondo quanto riferisce l’agenzia Fides, a raccontare l’episodio dello stupro al governatore del Punjab, Salman Taseer, che sabato scorso l’ha visitata nel carcere vicino a Lahore dove è rinchiusa.

All’origine dell’accusa di blasfemia, un’accesa discussione sulla religione con le sue colleghe di lavoro, tutte musulmane, in cui Asia, operaia agricola, madre di cinque figli, fu accusata di aver offeso il profeta Maometto. Sottratta all’ira delle sue compagne che la picchiavano, fu trattenuta da alcuni uomini musulmani prima dell’arrivo della polizia. E qui – secondo il racconto della donna – si sarebbe consumata la violenza.

I partiti religiosi: “Non dovete liberarla”. Intano i partiti religiosi del Pakistan hanno ribadito di essere contrari alla liberazione di Asia Bibi, e hanno avvertito il Partito del popolo del Pakistan (Ppp) del presidente Asif Ali Zardari ed il governatore della provincia del Punjab, Salman Taseer, che se la donna venisse rilasciata, realizzeranno proteste a livello nazionale.

Da parte sua il leader del Jamaat-i-Islami, Munawwar Hasan, ha condannato la campagna lanciata ”dalla lobby secolare” esistente nel Paese ed ha assicurato che la nazione riuscirà a sventare ”qualunque cospirazione per abolire la legge sulla blasfemia”. Hasan ha infine detto che che il suo partito consultera’ altre formazioni politiche e religiose per approntare una linea comune di azione capace di opporsi ”ai progetti della lobby secolare”.

Le proteste dei gruppi religiosi musulmani. Alcuni gruppi religiosi musulmani della provincia del Punjab hanno minacciato dure proteste contro la liberazione di Asia Bibi e hanno messo in guardia il presidente Asif Ali Zardari dal concedere la grazia alla donna

“Ho chiesto al presidente di non cedere alle pressioni straniere” ha detto al giornale The Express Tribune Qari Hanif Jallundari, rappresentante della scuola coranica Deobandi, considerata come quella che ha ispirato i talebani – avvertendo che ci potrebbero essere ”ripercussioni negative” alla decisione.

Simili reazioni sono arrivate da associazioni sunnite moderate come quella della scuola Barelvi che ha annunciato dimostrazioni in tutto il Paese contro la concessione del perdono presidenziale. Anche nel distretto di Sheikpura, dove la Bibi è detenuta dal giugno 2009, è salita la tensione dopo una notizia diffusa ieri da una televisione locale del suo rilascio e trasferimento in una ”località segreta” per garantire la sua incolumità.

L’indiscrezione, rimbalzata su diversi media internazionali, non ha poi trovato conferma. Le autorità del penitenziario dove è rinchiusa la Bibi hanno smentito la scarcerazione, in base a quanto scrive oggi il quotidiano The News. Intanto però, i magistrati del tribunale di Nankana Sahib, che lo scorso 9 novembre ha comminato la pena capitale, sono scesi ieri in sciopero.

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