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Pakistan. Sms contro Islam e Allah: ergastolo a ragazzo cristiano

di Maria Elena Perrero |15 Luglio 2013 13:25

Pakistan. Sms contro Islam e Allah: ergastolo a ragazzo cristiano

ISLAMABAD – Ergastolo per un sms in cui si insulta l’islam: è successo in Pakistan ad un ragazzo cristiano della provincia centrale del Punjab. Il giovane è stato condannato in base alla severissima legge anti-blasfemia in vigore in quel Paese musulmano.

Sajjad Masih, questo il nome del ragazzo, era stato arrestato lo scorso anno con l’accusa di aver mandato alcuni sms in cui insultava la religione islamica ad un religioso musulmano e ad altre persone.

Il fatto era successo nell’area di Toba Seek Singh. La polizia era riuscita a risalire al telefonino che aveva inviato i messaggi. Ma non era intestato al ragazzo, bensì ad una giovane ragazza sempre cristiana di nome Roma che aveva rifiutato una sua proposta di matrimonio.

Dopo diversi mesi di indagine, gli inquirenti sono riusciti a capire che il cellulare era stato usato da Sajjad e che gli sms blasfemi erano mandati da lui per vendicarsi. Oltre alla prigione a vita, il tribunale ha condannato il giovane ad una sanzione di 200 mila rupie pachistane (circa 2 mila dollari).

Secondo molti attivisti e esperti di diritti umani, la legge sulla blasfemia pachistana è spesso utilizzata per colpire le minoranze religiose, in particolare la comunità cristiana che abita nel Punjab.

Nel 2012 una bambina, Rimsha Masih, fu arrestata dopo essere stata falsamente accusata di aver bruciato alcune pagine del Corano. Solo dopo le indagini emerse che era stato un complotto per sottrarre una proprietà alla sua famiglia e un imam (cioè il capo della moschea) finìin prigione. Rimsha ha però dovuto lasciare il Pakistan a causa delle minacce degli islamici e risiede ora all’estero con la sua famiglia.

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